Il salvagente lo getta Busto Arsizio. «Qui c’è eccellenza negli impianti»

Basket&altro La final four di Coppa Italia di Cantù e le Como Nuoto di A: si gioca in trasferta. Castiglioni (Panathlon Malpensa): «Il successo grazie alla gestione delle società sportive»

Busto Arsizio salvagente dello sport comasco. Anse se in maniera differente, ma comunque risolutiva.

Se per le due squadre di serie A di pallanuoto della Como Nuoto (la femminile in A1 e la maschile in A2) l’esilio - dal capoluogo - e l’ospitalità - dei bustocchi - alla “Manara” resiste dall’inizio della stagione, per via della cronica chiusura della piscina Olimpica di Muggiò, più recente è il pronto intervento della città varesina nei confronti della Pallacanestro Cantù.

Che, dopo essersi trovata con il già di esilio palazzo di casa a Desio occupato l’11 e il 12 marzo, è dovuta ricorrere - peraltro con grande piacere, dato il riscontro - all’E-Work Arena e alla Uyba Volley per l’organizzazione delle Finals di Coppa Italia di serie A2 e B, in programma proprio fra qualche giorno.

Città europea dello sport

Abbiamo provato ad analizzare il fenomeno con chi, da più di 50 anni, ha il polso della situazione, ovvero il Panathlon Club della Malpensa. Che ha nel presidente Giovanni Castiglioni il punto di riferimento. «Dal nostro osservatorio - dice - la prima cosa che balza all’occhio è Busto Città europea dello sport 2023, un’attribuzione che necessariamente passa anche, tra i criteri imposti, per il numero di impianti di alto livello in città».

E che, alla luce del successo, fanno invidia anche nelle province limitrofe. «Il riconoscimento da fuori non può che far piacere - aggiunge il presidente -, anche perché da noi, avendo radici liguri, prevale sempre il diritto di mugugno... Ho comunque una certezza: al di là dello stato di eccellenza degli impianti e dei lavori di manutenzione, la fortuna è più che mai legata alle società che le hanno in gestione e che le curano con il grande impegno. La piscina ha fatto il salto di qualità pre Covid grazie agli anni favolosi dello Sport Management, tra campionato, Coppa Len e Champions. Il palazzetto continua a essere un fiore all’occhiello per via dei risultati della Uyba, da anni tra le prime del campionato».

«Due pioniere della pallacanestro»

E proprio la E-Work Arena, culla della pallavolo femminile, ora sarà prestata al grande basket. «Ma è lì - continua Castiglioni - che poi si torna. Perché l’impianto è intitolato a Maria Piantanida che con Matilde Candiani negli Anni Venti dello scorso millenio ha segnato i destini della pallacanestro femminile italiana».

Ma anche con la piscina non si scherza... «Assolutamente no - la risposta -. Pur essendo una realtà padana, vantiamo un grosso rapporto con l’acqua. Prima con Genoni Gianluca Genoni e Umberto Pelizzari, apostoli dell’apnea, e adesso con Arianna Castiglioni e Matteo Rivolta, che ci hanno riportato nell’elite non solo italiana del nuoto. Tornando alla pallanuoto, da sempre l’impianto costituisce una sorta di talismano per Sandro Campagna, ct del Settebello, che, dopo il successo al Mondiale di Shangai, sceglie sempre Busto per chiudere (o quasi) i collegiali azzurri».

E la risposta del tifo. Anche qui Castiglioni ha le idee chiare: «Tra la Pro Patria di calcio, che è un po’ l’alma mater dello sport bustocco, la Uyba Volley e le due squadre, di B e C, di pallanuoto, le presenze sono un po’ in calo (era in 738 paganti domenica allo Speroni per Pro Patria-Pergolettese di serie C), ma l’interesse rimane comunque. Il tifo è sempre stato un po’ freddino, anche per la vicinanza di Milano e altri fattori legati al ruolo di Busto città. Ma questi sono aspetti forse anche sociologici, che meriterebbero un’ampia analisi».

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