Marson, orgoglio Briantea
«Un successo importante»

Il presidente: «Il coronamento di un percorso iniziato con la vittoria della Coppa Italia a novembre»

A un mese dalla conquista dell’ottavo scudetto della storia canturina abbiamo incontrato il presidente della Briantea84, Alfredo Marson. La macchina biancoblù non si è mai fermata: la campagna per il 5 per mille, il campionato giovanile e le convocazioni con l’Italia Under 22 di Lorenzo Bassoli, Nicolas De Prisco, Karim Makram e Luka Buksa.

Marson, tra gli scudetti vinti sotto la sua presidenza, quanto pesa questo? «Ha un valore importante visto il periodo. Il coronamento di un percorso iniziato con la vittoria della Coppa Italia a novembre. Avevamo tanta voglia di riportare il tricolore a Cantù e ci siamo riusciti».

Quanto si è vista la mano di coach Daniele Riva? «L’allenatore e il gruppo hanno lavorato bene, giorno dopo giorno. Le vittorie si costruiscono sul parquet durante gli allenamenti, con la fatica e la voglia di dare sempre il meglio tutti insieme, nessuno escluso».

Ci spieghi le difficoltà durante la pandemia. «Se l’attività del basket in carrozzina è andata avanti, non possiamo dimenticare gli oltre ottanta atleti tra calcio, nuoto, pallacanestro e atletica che non hanno visto il campo per mesi. È come se fosse mancato un pezzo e ritornare ad allenarsi è stata una grande soddisfazione, speranza per il futuro. È stato importante restare uniti e guardare il lato positivo della situazione, per poter trarre fuori il meglio. Ci siamo messi in gioco con tante idee e ne abbiamo altre. Nonostante il periodo non vogliamo smettere di sognare».

Senatori da una parte e giovani dall’altra. Siete riusciti ad amalgamare al meglio veterani e linea verde. Qual è il segreto? «Il lavoro quotidiano. Veder crescere i giovanissimi e poter assistere ai loro primi traguardi raggiunti non può che rendermi orgoglioso. I senatori aiutano molto i giovani a crescere e a maturare. Credo molto in questi valori, l’importanza di avere un settore giovanile di basket in carrozzina, l’unico in tutta la Lombardia, deve essere per noi motivazione di guardare sempre qualche anno verso il futuro, senza porci dei limiti».

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