Meloni: «Non calcolo i gol
Ma salire in C con il Como»
Intervista al nuovo attaccante azzurro: «In D ho conquistato quattro volte la promozione, ora vorrei farlo qui»
Due stagioni fa, nel campionato 2015-16, si occuparono di lui i media più importanti. Divenne un caso nazionale, anzi internazionale. Perchè Giuseppe Meloni a un certo punto della stagione era il cannoniere più prolifico d’Europa. Quest’anno non farà in tempo a toccare quei livelli.Ma i due gol segnati nelle ultime due partite sono un ottimo segnale, quello che del resto il Como e i tifosi si aspettavano da un mesetto. Da quando è arrivato a vestire la maglia biancoblù.
Meloni, finalmente ci siamo.
Finalmente, sì. Diciamo che il mio vero e proprio inizio è stato a Sesto, ed è stata una giornata difficile per tutti. E’ chiaro che ho avuto anche bisogno di un minimo di ambientamento per capirmi con i compagni. E un po’ per tutto. Mettiamoci anche il clima, diverso da quello della Sardegna dove ho cominciato il campionato.
Il Como ti ha scelto perchè aveva bisogno di un bomber. Tu perchè hai scelto il Como?
Perchè volevo un progetto importante, e questo lo è. Con ambizioni alte. A livello personale ho molta voglia di riprendermi dopo il campionato dell’anno scorso in cui ho segnato poco.
Eccezionale, invece, la stagione precedente con il Fondi.
Segnai ventidue gol in quindici partite. Fu lì che tutti si interessarono a me, servizi della Rai, giornali, insomma una gratificazione personale notevole. Alla fine segnai 27 gol.
Come mai un bomber così prolifico a 32 anni ha avuto poco spazio nelle categorie superiori?
E sì che sul campo mi sono conquistato la serie C parecchie volte, quattro. Ho vinto tre campionati di serie D e con il Fondi la promozione fu conquistata vincendo i play off. Ma non ho mai ricevuto la proposta di rimanere. Perchè? Qualche idea ce l’ho ma la tengo per me.
In ogni caso, chissà che questa non sia la volta buona.
Mi piacerebbe moltissimo. Mi importa più questo, ora, che il numero dei miei gol. La mia soddisfazione maggiore sarebbe riuscire a vincere questo campionato con il Como.
E visto che te ne intendi di vittorie in D, hai mai vissuto una situazione simile, con una rimonta da affrontare a metà stagione?
Con la Torres eravamo partiti per salvarci e pian piano arrivammo in cima fino alla vittoria. Con l’Akragas a un certo punto eravamo a meno otto... Sì, mi è capitato.
Situazioni possibili anche in questo girone?
E’ un girone più difficile rispetto ad altri. Bisogna veramente stare molto concentrati anche a livello mentale. Ma se ho scelto di venire qui è perchè credo in questa possibilità. Sono certo che riusciremo velocemente a recuperare altri punti.
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