Automobilismo / Como città
Mercoledì 09 Dicembre 2020
Automobilismo in lutto
Se ne è andato Lele Pinto
La carriera sportiva di Pinto è stata da manuale. Ha corso solo con vetture italiane: Lancia, Alfa Romeo, Fiat e Ferrari e 1972 è stato campione europeo
Raffaele “Lele” Pinto se n’è andato. L’automobilismo comasco piange la scomparsa di uno dei più grandi protagonisti del rally anni ’70, spirato ieri all’età di 75 anni (era nato a Casnate con Bernate il 13 aprile 1945) all’ospedale di Cecina per le complicazioni della poliomielite che lo aveva colpito da giovane. Ma Lele Pinto oltre a fuoriclasse di sport e imprenditore di successo, è stato anche campione di fair play. Come durante un trasferimento al Rally del Portogallo del 1973 non esitò a fermarsi per soccorrere Jean Todt, navigatore di Ove Andersson, finiti con la Toyota in fondo ad una scarpata.
La carriera sportiva di Pinto è stata da manuale. Ha corso solo con vetture italiane: Lancia, Alfa Romeo, Fiat e Ferrari e nel 1972 si laurea campione europeo sulla Fiat 124 Spider. Nel medesimo anno vince anche la Mitropa Cup. Nel 1974 la sua gara migliore, quando vince il Rally del Portogallo sulla Fiat 124 Abarth. Il Portogallo inaugurava la stagione mondiale con Lele Pinto davanti a tutti nelle classifiche mondiali.
Nel 1975 passa da pilota ufficiale Fiat a pilota Lancia, sulla “mitica” Stratos. Con la vettura torinese vince in Sicilia, al San Martino di Castrozza e il Liburna. Nel 1978 sviluppa e corre con la Ferrari 308 Gtb di Michelotto. Con la vettura del Cavallino Rampante , nel 1979 vince il Rally dell’autodromo di Monza.
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