Colpo a Valbrona: la Subaru
del mito sfila in passerella

La vettura di McRae era l’attrazione numero uno del raduno motoristico del Triangolo Lariano

L’occasione era davvero ghiotta per gli appassionati di Rally o meglio quelli del mondo blu Subaru, perché al 2° Raduno Auto Rally e d’Epoca di Valbrona c’era niente meno che la Subaru Impreza WRC 97 ex Colin McRae. Un esemplare unico che gli organizzatori dell’evento hanno voluto portare come indiscussa “regina” della kermesse motoristica nel Triangolo Lariano.

La location di Valbrona non è nuova a queste iniziative e per l’occasione (anche con tutt’altre mansioni, quelle culinarie), all’evento motoristico, era presente un grande del Rally nazionale, ma soprattutto lariano, Carletto Galli. Lo stesso Galli, con un po’ di giustificato rimpianto, ha osservato con grande esperienza la Subaru di McRae, sottolineando che quella era un missile e non un alto da rally.

L’evento statico nella prima parte della mattinata ha richiamato una cinquantina di auto, da quelle prettamente sportive ,derivate da quelle da gara, alle classiche, che hanno sempre e comunque il loro fascino legato alla storia dell’auto. In seguito la kermesse è diventato dinamica con il tour che in carovana ha percorso il tratto fino a Onno, quindi Oliveto Lario, poi la location di Bellagio per risalire a Civenna, quindi la tappa obbligatoria alla Madonna del Ghisallo, poi giù verso Magreglio, Barni, Lasnigo Asso e la chiusura nuovamente a Valbrona al Controvento Bar che ha organizzato la manifestazione benefica a favore di Xlpdr (disturbo reticolare della pigmentazione) di cui esistono solo 21 casi al mondo e il raccolto è andato per le cure a vantaggio di un giovanissimo ragazzino Alex colpito da questa rara malattia.

Una cinquantina circa le auto presenti, ma nonostante le varie Lancia Delta Evoluzione e Martini, l’Audi Quattro, le Mitsubishi Lancer le Subaru Impreza e Toyota Celica, la più ammirata era sempre lei la Subaru WRC. Quella Mc Rae- Grist ha corso e vinto il Rally d’Australia nel novembre 1997 precedendo al traguardo per soli 6” la “Mitsu” di Tommi Machinen e la Toyota Corolla di Didier Auriol. Una vettura davvero particolare perché è un esemplare unico acquistato dopo la gara vittoriosa nel Nuovo Continente, dal Team ART Engineering con molte particolarità davvero uniche come il raffreddamento manuale dei freni con spruzzatori a liquido, la ripartizione delle potenze sui differenziali.

Un’infinità di tasti e tastini all’interno di un abitacolo “spaziale” per sfruttare al meglio le potenzialità della vettura che sviluppava oltre 300 hp.

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