Gilardoni re del Rally
Dal muretto al podio

«Sono passato, in gara, davanti al cancello di casa mia. Mi sono rivisto bambino, nel buio della notte, sul muretto, a guardare passare la gara»

Ce l’ha fatta. Kevin Gilardoni, ex pistaiolo passato ai rally, ha vinto il Rally di Como. La gara di casa sua, la corsa che gli accese la scintilla della passione per la guida sportiva, l’appuntamento che per quelli della Val Cavargna, appassionato di automobilismo, era una specie di Natale laico. Per questo la due giorni dello scorso fine settimana resterà impressa nella sua memoria.

Non un successo banale, dunque.

«Vuoi scherzare? Sono passato, in gara, davanti al cancello di casa mia. Mi sono rivisto bambino, nel buio della notte, seduto sul muretto, con il plaid sulle ginocchia, a guardare passare la gara. Per noi era un evento. Lo è ancora. Mio papà era un appassionato. Il rumore di quelle auto mi ha accompagnato per sempre».

Non è tutto.

«Quando ero più grandicello e i vicini di casa sapevano che già correvo con i go kart, ogni volta mi dicevano. “Chissà, magari un giorno lo vincerai tu, questo rally”. Beh, ora è successo!».

Ed è stato bello.

«Ci tenevo. Ci tenevo da morire. L’anno scorso ero arrivato secondo. Potrei fare una battuta: l’ho vinto due volte, perché si dice che il secondo è il primo degli ultimi, dunque sono arrivato primo anche l’anno scorso... A parte gli scherzi, l’anno scorso aveva duellato con Fontana e avevo messo dietro piloti come Albertini e Signor. Ma vincere è un’altra cosa».

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