Automobilismo / Como città
Martedì 07 Aprile 2020
Il Mondiale di Cairoli
Spostate tutte le gare
Il pilota comasco: «Una decisione molto sensata»
La Fia (federazione internazionale automobilistica) è decisa a salvare la stagione 2019/2020 del Mondiale Endurance e Matteo Cairoli torna a sperare di poter ritornare al più presto in pista, dopo il podio conquistato lo scorso febbraio sul circuito delle Americhe ad Austin. Sono state definite, infatti, le date che caratterizzeranno la parte conclusiva della Super Season 2019-20 del Wec.
Tutti gli organi coinvolti sono riusciti a mantenere inalterato il numero delle gare previste, ovvero otto. Ad entrare sarà la 8 Ore del Bahrain, che prenderà così il posto della 1000 Miglia di Sebring. Mentre è stato posticipato l’inizio della nuova stagione a marzo 2021. Il Mondiale Endurance tornerà così di fatto ad un campionato che segue l’anno solare. Vista la situazione attuale, dovuta alla pandemia del coronavirus, dunque il prosieguo del campionato, è stato ampiamente rimaneggiato.
Le ostilità riprenderanno con la 6 Ore di Spa, fissata per il 15 agosto, prevista inizialmente a fine aprile. Dopo poco più di un mese di pausa, ci sarà il via della 24 Ore di Le Mans, posticipata al 19-20 settembre. La Super Season vedrà poi i titoli di coda con la 8 Ore del Bahrain il 21 novembre, che andrà a sostituire di fatto la 1000 Miglia di Sebring. Matteo Cairoli corre nella classe Gte Am del Mondiale con la Porsche 911 Rsr n.56 del Team Project 1 con i compagni di squadra Egidio Perfetti e Laurens Hörr.
«La decisione presa dai vertici internazionali - commenta soddisfatto il pilota comasco ufficiale Porsche - mi sembra molto sensata e riaccende le speranze. Dopo il terzo posto ad Austin la stagione aveva preso per noi una piega diversa rispetto all’anno scorso, portandoci punti preziosi. Con la ridefinizione del calendario si potrà quindi proseguire sulla strada intrapresa, conquistare altri punti e concludere il campionato in bellezza. L’incertezza sull’evolversi dell’epidemia in atto comunque rimane, ma la luce in fondo al tunnel ora si vede e dobbiamo essere positivi».
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