Motociclismo / Como città
Venerdì 14 Gennaio 2022
Tenconi pilota a 87 anni
«Appena posso guido»
Dopo i primati e le sue storiche vittorie nelle cronoscalate, festeggia un altro primato: 40 anni di presidenza del Moto Club Como 1903
Di appendere il caso al chiodo non se ne parla proprio. Ottantasette anni suonati lo scorso 11 ottobre, il cav. Angelo Tenconi (ci tiene al titolo di cavaliere) è arrivato a segnare un’altra tappa record della sua lunga carriera motociclistica.
Dopo i primati e le sue storiche vittorie nelle cronoscalate, festeggia un altro primato: 40 anni di presidenza del Moto Club Como 1903.
Era fine anno del 1981, quando il commendator Nando Evolvi passò lo scettro di presidente del “papà” dei moto club d’Italia ad Angelo Tenconi, che sin dai primi mesi del 1982 entrò nel ruolo di trascinatore, sia nell’organizzazione di eventi, sia di pilota irriducibile.
Il suo palmares è zeppo di successi. Persino Giacomo Agostini, prima di vincere 15 titoli mondiali, dovette respirare i gas di scarico dell’Aermacchi 250 di Angelo Tenconi sui tonanti della Cernobbio – Bisbino.
L’asso comasco vinse la “Bisbino”, la salita più lunga e difficile d’Europa, per ben cinque volte e il suo record di 13’04”9 del 1967 è entrato nel mito. La sua carriera nel motomontagna è stata folgorante: 6 titoli italiani (1959, 1960, 1965, 1966, 1967, 1968) e cinque europei (1963, 1964, 1965, 1966, 1967).
Ma ne manca uno nel conto degli Europei.
Nel 1968 è stato assegnato il titolo per un solo punto di differenza allo svizzero Walter Rungg, ma con una modalità che non ha mai convinto nessuno. All’ultima gara del calendario, la Mendrisio – Generoso si è svolta una sola delle due prove in programma, perché erano caduti in tanti, io compreso, a causa di perdute d’olio sul percorso. Come da regolamento, per essere valida la gara, si sarebbero dovute svolgere entrambe le manche, ma non essendo stato possibile rendere agibile la strada per tempo, la seconda prova fu annullata ed io venni proclamato vincitore del campionato, in quanto leader della classifica. Qualche mese dopo l’amara sorpresa: nella riunione della federazione internazionale a Ginevra quella gara venne omologata ed io mi sono trovato secondo. Non l’ho mai digerita.
Ciò comunque non servì a far passare la voglia di correre.
Appunto. L’anno dopo, nel 1969, il matrimonio con Mariuccia e l’attività in officina. Però tutto ciò non fu sufficiente a tenermi lontano dalle corse. Ho stabilito due record di velocità in pista a Monza, uno assieme a Vittorio Brambilla, con la Moto Guzzi V7 Record. Sono tornato ancora a Monza nel 1989 con l’Aermacchi 250 per la 2 Giorni: pole position e vittoria. Per altri tre anni ho corso a Monza nel “mono” in sella alla Gilera Saturno 500 con discreti risultati
Come prendeva le curve Tenconi, nessuno ci riusciva.
Credo di essere stato il primo a superare la sporgenza del corpo per bilanciare le curve, rimanendo diritto in sella e facendo del pilota il rigido dominatore del mezzo meccanico. Quello era il mio stile di guida, che mi ha permesso di ottenere tanti successi e record.
Ma anche tanti incidenti in carriera
Nel 1964 me la sono vista brutta al circuito di Riccione con la MG: la seconda e la terza vertebra rotta. Mi avevano dato 3 anni di fermo, ma dopo 4 mesi volevo già fare la Cernobbio-Bisbino. Impossibile con il gesso e ho dovuto rimandare all’anno dopo. Un altro brutto incidente mi è capitato nel 2003 nella rievocazione storica della Mendrisio –Generoso. Abbagliato dal sole sono finito con l’Aermacchi contro un palo. Questa volta dalla prima alla quinta vertebra, tanto da restare paralizzato per sei mesi.
Nonostante ciò...
La voglia di salire in sella non manca mai. Quando c’è qualche rievocazione storica, tipo la Chiasso – Pedrinate che è praticamente alle porte di casa, mi piace partecipare con la mia Aermacchi 250. La passione per le moto storiche è condivisa dai nostri piloti Angelo Balzarotti, Antonio Frigerio e Mattia Ciapessoni.
Parliamo di Angelo Tenconi presidente da quarant’anni.
Precisiamo una cosa. Ho fatto una ricerca, che mi ha portato a stabilire che il Moto Club Como fondato nel 1903, all’ex Caffè Cova in piazza Vittoria, è il primo nato non solo in Italia, ma anche in Europa. Detto questo, da quando sono presidente, la prima cosa è stata tesserare tutta la famiglia: mia moglie Mariuccia, i figli Carlo ed Emanuela, il genero Carlo, la nuora Manuela e la nipote Giulia. Ultimamente ho passato l’attività dell’officina di via Briantea 23 a mio genero Carlo Fasola e io vivo la giornata tra casa e sede del moto club, nell’adiacente ex negozio al civico 25 sempre di via Briantea.
Dove, tra motociclette, caschi e trofei vari, ci sono un computer, una stampante, ma anche una macchina da scrivere vecchio stile.
Il computer l’ho comperato tre anni fa, perché me lo ha imposto la Federazione, ma ho imparato solo ad inserire la spina nella presa di corrente. Quando c’è da usarlo, si siede a smanettare il vice presidente Denis Malinverno. Il mio computer è la macchina da scrivere. Questa è la terza, ma ha già un po’ di anni e qualche tasto rotto e mi sa che dovrò comprarne un’altra, magari elettrica, ammesso che ce ne siano ancora in commercio. Per altre funzioni informatiche, tipo Whats App o e-mail, adesso che da quest’anno le tessere Fmi arrivano per posta elettronica, ci pensano moglie, figli e mi aiuta anche il consigliere Moreno Brenna.
Quali grandi eventi sono rimasti nella memoria di questi 40 anni del Moto Club Como 1903?
Per lo più mostre statiche nell’area del Tempio Voltiano e soprattutto rievocazioni storiche sia di corse in salita sia di circuiti cittadini. Organizzati da noi le Cernobbio – Bisbino del 2003 per il Centenario, del 2004, 2007 e 2009, tutti eventi riusciti magnificamente con grande partecipazione di concorrenti e di pubblico. Come pure con successo i circuiti di Uggiate Trevano e Cabiate. Mi hanno anche chiamato spesso, e ancora adesso, a collaborare alle organizzazioni della Chiasso – Pedrinate, dei circuiti di Rimini, Carate Brianza. Cerro Maggiore, Saronno, Tradate, Misinto, Gallarate, Piovera, Vigevano, Robbio, Casale Monferrato, Luino, Busto Arsizio, Alessandria, Cassano Magnago, Ospedaletti, Aremacchi alla Schuranna, MV Cascina Costa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA