Dato: «Peccato fermarsi
Stava girando tutto bene»

Parla il giocatore/presidente della Pallanuoto Como

«Mi spiace aver avuto ragione. Sono stato tra i primi a voler chiudere l’attività sportiva? Purtroppo non è un vanto…». Giovanni Dato, presidente (e giocatore) della Pallanuoto Como, ci aveva visto lungo, in tempi non sospetti. Era il 23 febbraio quando, con un comunicato, bloccò i suoi atleti più giovani che avrebbero dovuto giocare in campionato: «La società Pallanuoto Como, per questo week end, sospende tutte le attività sportive delle categorie giovanili a tutela dei propri Atleti e delle loro famiglie, ma soprattutto per contribuire all’azione di isolamento del virus».

Fermati i giovani, sì è poi bloccato, anche su spinta delle società, anche il campionato di serie B. L’ultima partita risale quindi al 22 febbraio, una vittoria contro Monza. Un successo che ha proiettato la Pallanuoto Como al secondo posto, a 12 punti, al pari di Lodi. Un’ottima partenza, vanificata dallo stop forzato: «Già, eravamo in un buon momento, eravamo partiti davvero bene in campionato. Eravamo soddisfatti anche dell’ottimo inserimento degli elementi dell’Under 20 in prima squadra, tutti coinvolti e protagonisti. E la stessa Under 20 stava disputando un campionato soddisfacente. Peccato, questa stagione resterà nella storia solo per i suoi problemi, a partire dalle difficoltà legate alla chiusura della piscina di Muggiò».

All’orizzonte, non c’è nemmeno una prospettiva per concludere la stagione: «Non è stato ancora ufficializzato nulla, ma credo che si andrà verso l’annullamento. Più il tempo passa, più è difficile far ripartire la macchina organizzativa. Quest’anno sarà impossibile recuperare dodici partite e provare a giocare nei mesi di luglio e agosto mi sembra un’utopia. Ricordiamoci che i ragazzi della prima squadra non sono professionisti, inoltre servirebbero due-tre settimane di preparazione. Per questo dico che la stagione è ormai chiusa».

Ferma la prima squadra, fermo anche il settore giovanile: «Siamo in contatto con genitori e ragazzi, inviamo a casa proposte di allenamenti da svolgere in giardino o in camera: dispiace che abbiano perso la parte più divertente della stagione, quella in cui si lotta per un obiettivo, per provare a qualificarsi alle finali. Sono sicuro che, quando si ripartirà, ci sarà grande entusiasmo da parte dei tesserati. Così forse non si può dire degli sponsor, credo che sarà difficile far quadrare i conti e trovare soldi per sostenere una società sportiva».

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