Date e impianti
L’incubo della C

Se la serie A non ha mai interrotto campionati e allenamenti e la B si appresta a tornare in campo, la C di femminile aspetta di sapere suo destino.

Se la serie A non ha mai interrotto campionati e allenamenti e la B si appresta a tornare in campo a partire dal 23-24 gennaio prossimi, la C di pallavolo femminile aspetta di sapere quale sarà il suo destino.

Appese tra un’ipotetica ripartenza a metà febbraio del campionato a cinque gironi e la riforma dello stesso, con l’introduzione fin da subito dei mini-gironi e una seconda fase per determinare promozioni e retrocessioni, le 54 società lombarde (cinque quelle della provincia di Como) sono ulteriormente divise al loro interno tra le poche che hanno a disposizione palestre e sale pesi per allenarsi e le molte che, invece, si affidano al lavoro da casa delle rispettive tesserate.

«Per il momento – spiega Lorenzo Gnocchi, direttore sportivo della Pallavolo Arosio - le strutture che utilizziamo (i palazzetti di Arosio e Carugo) sono chiusi da metà ottobre e, quindi, sono ormai due mesi che tutta l’attività è sospesa; sicuramente, peraltro, sino al 15 gennaio non potrà riprendere. Fipav ha autorizzato gli allenamenti delle squadre di serie C, ma la stragrande maggioranza delle società sono bloccate perché le palestre sono chiuse. Questo ci preoccupa perché con uno stop così lungo, almeno 3 mesi, una ripresa dei campionati a fine gennaio o agli inizi di febbraio è praticamente impossibile».

Al timore di una terza ondata, insomma, si affianca la consapevolezza che studiare un inizio della stagione 2020-2021 a febbraio significherà concentrare le gare (turni infrasettimanali, qualora non si propendesse davvero per la suddivisione in mini-gironi), oppure rivedere da zero quanto ufficializzato all’inizio dello scorso ottobre. «I ragionamenti che si stanno facendo – commenta Marco Frigerio, direttore sportivo della Eldor Briacom di Orsenigo - sono solamente in linea teorica. Da quello che si sa, infatti, fino al 15 gennaio sono vietati tutti gli allenamenti. Ovviamente le ipotesi sono varie, dal dividere i gironi attuali in due mini-gironi a proseguire il calendario attuale da quando si riprenderà, inserendo infrasettimanali di recupero della prima parte. L’unica cosa su cui abbiamo trovato una quadra è che da quando ci sarà il via libera per gli allenamenti, ci sarà un mese di tempo come preparazione. Attendiamo dunque di sapere quando si potrà rientrare in palestra e da lì si vedrà che formula adotterà la federazione. Di certo sarà un campionato più che anomalo, ammesso che si riesca a ripartire».

© RIPRODUZIONE RISERVATA