Il volley nel tempio (che fu) del basket
«Ma la scommessa non è ancora vinta»

La Libertas Cantù di serie A2 si sta allenando al palazzetto di Casnate, già teatro dell’epopea Comense. Il presidente Molteni: «Che sia toccato proprio a noi mi fa molto piacere e mi inorgoglisce».

Per il presidente della Pool Libertas, Ambrogio Molteni, quella di giovedì scorso è da considerarsi in qualche modo una data storica. «Per la prima volta - afferma - una squadra di pallavolo è entrata in un palazzetto che, tra gli sport di squadra, era stato concepito soltanto per il basket». A causa della ristrutturazione del “Parini”, infatti, la sua Cantù giocherà per tutta la prossima stagione al Palafrancescucci di Casnate, riadattando al volley il teatro delle più importanti imprese sportive della leggendaria Pool Comense 1872 di pallacanestro femminile.

Da quei fasti, purtroppo, di tempo ne è passato ormai molto; poche, se non nulle, le occasioni di vedere atleti di alto livello sotto le tribune di Casnate; soltanto ricordi, indelebili ma pur sempre tali, della Comense schiacciasassi in Italia e in Europa, con un cambio del nome nel mezzo (quello che era Palasampietro in omaggio allo sponsor dell’epoca è stato cambiato per ricordare la figura del compianto Arduino Francescucci) a certificare la chiusura di un’epoca.

Oggi, con l’arrivo della Libertas, se ne apre un’altra, o quantomeno così potrebbe essere. «Che sia toccato proprio a noi mi fa molto piacere e, onestamente, mi inorgoglisce come autore di una scommessa non ancora vinta (in quanto lo stesso non è ancora omologato per la serie A, ma comunque sulla strada, ndr) di un recupero anche per il nostro sport dell’unico impianto in provincia di Como con una capienza di quasi 2mila persone. A Casnate è iniziata la nostra nona stagione in serie A2, seconda categoria nazionale dopo la SuperLega, che ci vedrà costretti ad andare fuori la nostra Cantù sia per gli allenamenti sia per le partite».

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