Tecnoteam, ecco le due straniere Bulaich e Zatkovic

Protagoniste Si sono presentate entrambe, come da programma della società, a metà pomeriggio direttamente nella palestra Paolo Pedretti

Si sono presentate entrambe, come da programma della società, a metà pomeriggio direttamente nella palestra Paolo Pedretti.

Una mezzoretta, forse qualcosa in più, tra test e un po’ di lavoro con gli attrezzi, per poi entrare nel gruppo-squadra che avevano già avuto modo di vedere all’opera nel pomeriggio di mercoledì al Palafrancescucci.

Daniela Bulaich ed Eva Zatkovic, da ieri, sono abili e arruolate per la Tecnoteam di Albese Con Cassano. Schiacciatrice argentina la prima, opposta slovena la seconda, arrivano entrambe dal torneo preolimpico disputato con la maglia delle rispettive nazionali.

Bulaich, che in Italia ha giocato con la divisa di Catania e Olbia, all’Albese Volley Como è arrivata seguendo le indicazioni di coach Mauro Chiappafreddo, suo allenatore in Sicilia, con il quale i contatti sono rimasti sempre intensi: «Sono qui per Mauro – racconta – e anche per come tutti mi hanno parlato, sempre bene, di questa società. Dopo aver saputo della conferma di Cecilia (Nicolini, la palleggiatrice) e dell’arrivo di Fiori (Silvia, il nuovo libero) non ho avuto dubbi. La squadra è davvero molto buona».

La giocatrice argentina, peraltro, il campionato italiano lo conosce molto bene.

Nella serie A2 di pallavolo femminile, del resto, ci ha giocato per due anni consecutivi; ora, ecco il terzo con la maglia della Tecnoteam, sempre con il numero 10 sulle spalle e la voglia di mettere a frutto tutto il suo potenziale. I cinque cerchi olimpici tatuati sul braccio dicono più di qualcosa sulla sua voglia di primeggiare; peccato che questo non abbia portato al raggiungimento della qualificazione a Parigi 2024.

Zatkovic, che l’italiano lo capisce, ma ancora non lo parla, si dà tempo «due mesi» per impararlo. Nel mentre, intervista in inglese e qualche parola spiaccicata qua e là come segno di buona volontà nei confronti della sua nuova casa. «Conosco il livello del gioco italiano – dice – perché lo scorso anno (quando l’opposta giocava a Cannes, in Francia) ho avuto la possibilità di incontrare Cuneo e Mondovì. I valori sono molto simili a quelli francesi e, dunque, sono impaziente di iniziare questa nuova avventura», spiega.

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