Sport / Cantù - Mariano
Lunedì 21 Ottobre 2019
Pancotto: «Di altissimo livello
la nostra durezza mentale»
Il coach di casa: «Menzione speciale per gli italiani». Il collega Brienza: «Cantù, grande intensità ed energia».
Ed è arrivata, un po’ per meriti tecnici, un po’ per reazione, la seconda vittoria stagionale dell’Acqua San Bernardo, la prima davanti al pubblico di Desio.
Ed è agli spettatori e a tutti i tifosi che va il primo pensiero di coach Cesare Pancotto dopo il successo contro Trento: «I giocatori meritavano questa vittoria, ma voglio fare prima di tutto i complimenti al pubblico, che ci ha ci ha sostenuto durante la partita e, soprattutto, durante la settimana. È già evidente, da parte nostra, che ci sia un senso di orgoglio e di appartenenza a questa città e a questi colori».
Entrando nella partita, Pancotto sottolinea la crescita della squadra. Ha ritrovato sul parquet quelle qualità che aveva chiesto nel corso della settimana: «È stata una partita intensa, ma abbiamo giocato con una durezza mentale di altissimo livello, partendo da una difesa che è riuscita a contrastare il tiro di Trento e a proteggere l’area dei tre secondi».
Bene anche l’attacco: «Vorrei evidenziare i 18 assist e i cinque giocatori in doppia cifra. Ora però serve uno “step” in avanti: abbiamo solo capito cosa serve in casa e fuori casa per strappare i cosiddetti biglietti. Non ci possiamo fermare a questa vittoria, importante e consistente, ma dobbiamo già pensare al prossimo impegno. In pratica, dobbiamo andare oltre alla reazione che abbiamo avuto dopo una partita brutta come quella contro Venezia». .
Per coach Nicola Brienza non è stato un gran ritorno a Desio, sportivamente parlando. Per la sua Aquila Trento è la terza sconfitta in campionato: «Complimenti a Cantù, che ha disputato una partita di grande intensità ed energia. Noi purtroppo abbiamo avuto un approccio “soft” che ci è costato caro. Nel primo quarto abbiamo subìto 26 punti: troppi per chi ha l’ambizione di vincere in trasferta. Abbiamo sofferto negli uno contro uno, troppi giocatori non sono stati all’altezza dal punto di vista difensivo».
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