Pashutin: «Ci manca la testa
per restare concentrati 40’»

Il coach canturino: «Non mentalmente pronti a combattere per tutta la partita. Me ne assumo le responsabilità».

Dire che per Cantù questo sia un momento complicato, non è altro che un eufemismo. Lo si capisce dalle parole, ma soprattutto dal volto sconsolato, di Evgeny Pashutin nel post partita durante la conferenza stampa.

Approccio. «Abbiamo lavorato molto in settimana per cercare di limitare l’attacco di Brescia e, in particolare, il tiro da tre punti di Jordan Hamilton (che in stagione, prima del match con Cantù, stava tirando con il 30% scarso, ndr) - commenta Pashutin -. Come si è visto, il lavoro che abbiamo fatto non è servito a nulla, perché nell’esordio del match ci ha puniti proprio lui da oltre i 6.75».

Il tecnico dell’Acqua San Bernardo si prende la responsabilità per i primi minuti insufficienti da parte della sua squadra. «Non siamo stati mentalmente pronti a combattere per tutta la partita - continua Pashutin - e non posso che prendermi la responsabilità di quanto accaduto. Avevamo preparato diversi schemi difensivi per questa partita e proprio in questa fase del gioco siamo stati davvero pessimi».

Momento complicato. La prestazione della squadra è anche frutto del momento complicato vissuto dalla società. «Non penso che in questo momento la squadra abbia la testa, la giusta mentalità per stare concentrata in entrambe le metà campo per tutti e quaranta i minuti - dichiara ancora il tecnico russo -. Non è decisamente un momento facile, per nessuno di noi. In fin dei conti, in questo momento, Cantù deve solo pensare al club. A noi, invece, rimane il compito di continuare a lottare, con grinta e passione come abbiamo fatto oggi (ieri, ndr), nonostante il risultato finale».

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