«Pino? È un “pretone”
E a Cantù farà bene»

Parla Virginio Bernardi, ex tecnico della squadra brianzola e attuale procuratore dell’allenatore canturino: «Meno spigoloso di Trinchieri, ha un approccio diverso con organico e ambiente»

La voglia, nemmeno troppo recondita, sarebbe chiedergli, subito, l’effetto che fa. Perché Virginio Bernardi, ex allenatore di Cantù e ora presidente dei procuratori di pallacanestro italiani, se non è stato il gran regista, poco ci è mancato.

Insomma, uno dei personaggi dell’estate brianzola. Lui, casertano di origine, dal suo quartier generale di Desio, può dir di aver fatto tutto tranne stare a guardare. Se è vero, come è vero, che nella sua potente scuderia, ci sono - tra gli altri - Andrea Trinchieri, Lele Molin, Pino Sacripanti e Max Oldoini. Nomi non casuali a queste latitudini.

Ci dica come farà Sacripanti?

«Come ha sempre fatto: benissimo. Sembrava uno solo da squadra di casa, invece è andato a Pesaro - dove non sono certo dei santi - e si è comportato molto bene. Poi è finito a Caserta - dove se parli di un canturino rischi di essere fulminato - e ha fatto benissimo. Ecco perchè andrà tutto bene. In più...

».

In più...

«Quando ero giovane io, per il mondo del basket, quelli di Cantù erano i “pretoni”. E il termine non andava preso in senso dispregiativo. Anzi. Perché alla fine, un po’ democristianamente, tutti i conti tornavano. E in questo, Aldo Allievi è stato uno scienziato».

Ma Pino, ci scusi, in tutto ciò cosa c’entra?

«Pino è canturino. E, una vita dopo, ha tutti i requisiti del “pretone”, e pure in questo caso in senso positivo. Meno spigoloso di Trinchieri, ha un approccio diverso con organico e ambiente».

L’intervista completa sul quotidiano La Provincia in edicola mercoledì 28 agosto 2013.

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