Riposa il fucile di Pretini
Il tiro è pronto al rientro

«Però anche noi dobbiamo rispettare la normativa e siamo in attesa di conoscere cosa ci riserva la seconda parte della stagione»

TIRO AL VOLO

Grazie allo status di atleta di interesse nazionale, William Pretini ha ricominciato ad allenarsi dal 4 maggio scorso. Il finese, con i suoi 19 anni, è uno dei prospetti più interessanti nel tiro al piattello fossa universale, a livello italiano. Non a caso nell’agosto dell’anno scorso è riuscito a salire sul secondo gradino del podio, nella prova a squadre nei campionati europei juniores. La prima maglia azzurra è arrivata molto presto, nel 2017, a coronamento di una carriera sempre a “bruciare le tappe”. Quest’anno una brusca frenata, a causa dell’emergenza sanitaria.

«Purtroppo il coronavirus ha rivoluzionato la stagione -spiega Pretini -.Sono saltati diversi appuntamenti importanti e per ora non ce n’è nessuno in vista». Nelle ultime settimane, un fatto positivo: dopo la quarantena, è riuscito a tornare ad allenarsi, nella società di appartenenza, il Tav di Fagnano Olona. Il tiro a volo è considerato tra gli sport meno a rischio:si svolge all’aperto; il distanziamento tra gli atleti è ampiamente rispettato (ogni postazione è a più di due metri dalle altre); ognuno utilizza il suo fucile (una regola che non viene mai derogata) e non richiede l’utilizzo di spogliatoi. «Però anche noi dobbiamo rispettare la normativa e siamo in attesa di conoscere cosa ci riserva la seconda parte della stagione», spiega Pretini che ha iniziato la “carriera” a 12 anni. A trasmettergli la passione per il tiro sportivo, è stato il padre Giovanni, un passato da rallista. «Andavo a caccia e portavo William con me e si è appassionato -spiega -. Un giorno, abbiamo saputo che Butti, che è stato campione olimpico di tiro a volo, stava organizzando dei corsi per ragazzini. Così, quasi per scherzo, ho iscritto mio figlio».

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