CANTÙ
Coach Pino Sacripanti, finalmente ci siamo. Domenica sarà di nuovo campionato. E sarà subito derby
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In precampionato
avete battuto Varese due volte su due...
«Non vuol dire niente, anche perché entrambe le sfide sono state equilibrate. Nella prima abbiamo allungato solo nell’ultimo quarto, nella seconda il successo è giunto sull’ultimo tiro. Tra l’altro, loro avevano pure alcuni giocatori fuori per infortunio.Infine, si è giocato in campo neutro mentre stavolta la sfida è all’interno di un ambiente molto caldo qual è il loro».
Sta forse cercando di mettere un po’ (tanto) le mani avanti?
«No, cerco solo di essere obiettivo nelle valutazioni.
Cantù non è più forte di Varese?
Potrà anche esserlo, ma siamo alla prima giornata e i valori non sono ancora compiutamente espressi. Anzi, sono in embrione. Noi, ad esempio, mica ancora sappiamo come reagiremo alle difficoltà e ai primi ostacoli perché non abbiamo ancora un “vissuto” del genere.
Quella di domenica sarà per lei la panchina numero 479 in serie, mentre il suo collega Pozzecco sarà al debutto assoluto.
«Sotto questo profilo la bilancia pende dalla mia parte, ma la situazione si riequilibria prendendo in considerazione i rispettivi roster. Noi siamo molto inesperti, loro invece vantano un bel gruppetto di volponi. Io so cosa significa giocare a Varese, i miei giocatori ancora no. Ma c’è dell’altro».
Sarebbe a dire?
«I varesini puntano a far diventare indimenticabile questa giornata in casa loro che intanto è la prima della stagione, in secondo luogo è un derby e, soprattutto, è la prima volta con alla guida un personaggio che venerano come il Poz. Per loro questa è un po’ come la partita della vita».
L’intervista integrale sull’edizione de La Provincia in edicola sabato 11 ottobre
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