Sport / Cantù - Mariano
Giovedì 15 Ottobre 2015
«Si gioca per la salvezza
Cantù, perché vergognarsi»
L’analisi del general manager Daniele Della Fiori dopo la sconfitta della Vitasnella con Sassari
«Si gioca per la salvezza. Non solo a parole. Questa è la realtà e non c’è nulla di cui vergognarsi. Stasera la squadra ha lottato. Dico grazie a quelli che l’hanno capito, che sono quelli che vogliono bene alla Pallacanestro Cantù. Per gli altri mi dispiace».
La squadra ha appena perso con il Banco Sardegna Sassari, e il post di Daniele Della Fiori, general manager dell’Acqua Vitasnella, fa il giro del mondo. Non solo della pallacanestro. Una scelta che, a mente fredda, vale la pena di non essere lasciata cadere nel vuoto.
Della Fiori, ci dica: da cosa nasce il tutto?
In realtà da nulla di particolare. Non amo un granché i social. Anzi non li amo per nulla, perché danno voce a tutti e su tutto e perché cancellano la riservatezza . Non scrivo mai e per tutta la stagione non lo farò più.
Resta il fatto che è accaduto...
E vi spiego anche il perché. L’altra sera, infatti, mi è venuta voglia di rafforzare il concetto. Quando dicevamo che l’obiettivo sarebbe stato la salvezza, non la facevamo per mettere le mani avanti. Ma perché consci e coscienti del fatto che budget e giocatori presi prevedessero un percorso di crescita. Come è quello che stiamo facendo.
Cosa la consola?
Il fatto che in molti lo abbiamo capito. Prima con il grande attestato di fiducia di acquistare così tanti abbonamenti e poi con il continuo incitamento al palazzetto. E non mi riferisco solo alla curva. Un gruppo giovane come il nostro ha bisogno di calore per completare la maturazione. Ma sono sicuro din un altro fatto: che ci sia anche qualcuno a cui il discorso non farà piacere. E allora dico che per loro sarà una stagione difficile.
La lunga intervista sul quotidiano La Provincia in edicola giovedì 15 ottobre 2015.
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