Soares, mondiale do Brasil a Bellagio
«Allenatori e striscioni: Lario casa mia»

L’iridato Under 23: «Ho provato tutti gli sport, ho cominciato a remare».

Lunedì sera, la festa a sorpresa. Oggi, invece, il trasferimento a Piediluco. Nel mezzo, quasi nemmeno il tempo di disfare il classico borsone da viaggio per gustarsi appieno quella medaglia, l’oro al recente campionato del mondo Under 23 nel doppio pesi leggeri, che certo rimarrà impressa a lungo nella sua mente. Al ritorno, seppur per poche ore, nella sua casa di Bellagio, Gabriel Soares è raggiante.

«Mi sto accorgendo soltanto ora di quel che ho fatto», racconta l’atleta in forza alla Marina Militare. Un oro davvero significativo il suo, colto con una tale autorevolezza da esser parso perfino troppo semplice da raggiungere. Così non è stato, ovviamente. Le sensazioni in gara, però, è stata apparentemente diversa. «Prima di partire – racconta – temevo di dover essere costretto a rincorrere gli altri. Invece, siamo partiti benissimo. Siamo sempre stati davanti e, dunque, ho potuto gustare tutta la prova, con la convinzione di avere le carte per vincere. Così è stato».

Nato in Brasile da padre e madre verdeoro, Gabriel ha seguito la mamma sul lago di Como. A otto anni l’approdo a Bellagio, il “suo” paese. «Da bambino ho provato un sacco di sport. Basket, nuoto, ciclismo e perfino judo. Mai, però, avrei pensato di appassionarmi al canottaggio».

L’intervista completa sulla Provincia di mercoledì 26 luglio

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