“Gosetto”, festa dei giovani
Il Trofeo è vinto dal Chur

La due giorni di partite al Palazzetto di Casate. Presenti la nipote di Stefano e la figlia di Turconi. Ricordata anche la figura del portiere comasco Luraghi

Gli svizzeri dell’Ehc Chur hanno vinto l’edizione numero 33 del torneo Gosetto di hockey su ghiaccio. Ma nelle due giornate di autentica festa al palazzetto di Casate, ha vinto lo sport giovanile e la voglia di fare dei dirigenti, degli allenatori, dei genitori e dei volontari dell’Hockey Como che hanno fortemente voluto la kermesse, riservata agli Under 11, dopo due anni di assenza per la pandemia.

Le squadre

Dieci le squadre che si sono affrontate, mostrando un livello di gioco molto interessante, soprattutto nelle compagini svizzere (hanno conquistato anche il bronzo con il Bellinzona e il quarto con il Rivers) e gli ungheresi del Mac Budapest giallo, sconfitti nella finale dal Chur. I padroni di casa si sono messi in mostra intascando il quinto posto (regolando nella finale i magiari del Mac Budapest blu), primo tra le italiane, spezzando l’egemonia dei club stranieri. Alla premiazione i giovani atleti si sono schierati, fianco a fianco, sul ghiaccio del palazzetto.

Denise Gosetto, ex giocatrice e nipote di Stefano, ha premiato i vincitori del torneo. Il premio come miglior portiere, alla memoria di Alfredo Luraghi, è stato vinto da Filipcic del Milano ed è stato consegnato da Pietro e Matteo Giacò. Il premio fair play, dedicato a Marconi Turconi, scomparso nel gennaio scorso, è andato al Mac Budapest blu ed è stato consegnato dalla figlia Erica. «Siamo qui a festeggiare uno dei tornei più “datati” d’Italia ma anche a celebrare i 50 anni di hockey fondato a Como da Mario Bedogni, Cesare Bressan, Sergio Fredda e Luigi Rivolta -ha detto il presidente Massimo Tacci nel discorso -.Anche quest’anno è stato un anno complesso e difficile ma come sempre ricco di soddisfazioni e di nuove esperienze». Il massimo dirigente biancoblù ha poi ringraziato le autorità presenti. Da Paolo Annoni assessore dello sport, del comune di Como, a Niki D’Angelo delegato provinciale del Coni.

Palazzetto

«Senza il suo ruolo di facilitatore sarebbe stato tutto più complicato -ha detto Tacci che ha ricordato Csu, in particolare Angelo Pozzoni - per aver limitato in modo considerevole l’interruzione ed essere stato sempre collaborativo e fattivo nel supportarci e aiutarci a risolvere i problemi».

Le ultime citazioni il massimo dirigente le ha riservate al predecessore Luca Ambrosoli, «ai nostri coach e a tutti i responsabili delle varie categorie (siete una grande squadra), ai nostri atleti, sempre vincenti e prima ragione di ogni nostra attività. E a Mario Turconi, uomo del ghiaccio burbero ma dal cuore d’oro».
G. Ans.

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