Niente Iphone a tavola
I segreti dei club lariani

Lenno e Asso vere e proprie “multinazionali”, avendo tra le loro fila una “valanga” di atleti che provengono da tutta la Lombardia

Nella prima gara di Coppa del mondo a Soelden, lo sci alpino comasco era presente con due società: lo Ski racing camp Lenno e Il Gb ski club Asso. Un avvenimento storico anche se (purtroppo) né la “lennese” Luisa Bertani (milanese) né l’”assese” Ilaria Ghisalberti (bergamasca) sono comasche. Ma questa non è una colpa per gli due sci club che anzi sono delle vere e proprie “multinazionali”, avendo tra le loro fila una “valanga” di atleti che provengono da tutta la Lombardia. Ovviamente anche dei comaschi, promettenti tra i baby.

Ma cose rende così “appetibili” le due società comasche, nei confronti di quelle più tradizionali della Valtellina, della bergamasca e del bresciano? Gli allenatori: Corrado Castoldi e Alain Pini sono il valore aggiunto. Di Brunate il primo, di Asso il secondo, hanno saputo attirare nei loro sci club l’attenzione degli atleti. Anche importanti. Luisa Bertani cinque anni fa era sul punto di smettere, poi l’incontro con Castoldi. «Allora era l’ allenatore di Roberto Nani durante il suo periodo migliore -ricorda la milanese che ha già 10 presenze in Coppa del mondo -. Con Corrado sono tornata quasi subito ad avere risultati. Con lui si lavora molto su ogni dettaglio».

Il brunatese ha un solo credo: il lavoro. La maggior parte delle sue giornate iniziano prima dell’alba, a preparare i paletti per gli allenamenti. E non si finisce sino a quando non lo dice lui. Oltre a Bertani c’è il livignasco Simon Talacci, nella nazionale juniores e l’astro nascente, il milanese, Pietro Motterlini che nelle prime due gare del National junior race, ha fatto un 4° ed un 6°.

Alain Pini ha sempre avuto lo sci nel sangue. Prima come atleta poi come allenatore e fondatore del Gb Asso. «Il sogno era di portare un atleta in Coppa del mondo e ci sono riuscito», afferma l’assese. Ghisalberti è arrivata al Gb per amore. Non suo ma della sorella Carola che ha conosciuto Pini all’Aprica come maestra di sci. Ilaria poi è rimasta perché ha apprezzato la professionalità ed anche la tranquillità di coach Pini che l’ha portata sino al debutto in Coppa. Ma il Gb Asso era già una fucina di futuri campioni.I primi “stranieri” sono stati i bresciani. «L’Aprica è a cavallo tra Valtellina e Valcamonica e quindi abbastanza comoda logisticamente - prosegue Pini -. Con le prime vittorie nel giovanile, si è sparsa la voce e grazie al passaparola sono arrivati altri atleti. Senza dimenticare che la nostra mentalità è da grande club. Vogliamo sempre alzare l’asticella». I numeri parlano chiaro con un gruppo di una cinquantina tra Cuccioli e Children. «È una bella soddisfazione - sostiene Pini -. Ma noi continuiamo a guardare avanti. Ad avere idee sempre nuove. A tavola è assolutamente vietato avere il cellulare per i più piccoli. È un momento importante per socializzare».

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