Un Como di fascia
Crescenzi: «Siamo forti»

«Sono dispiaciuto per non avere vinto, e spero che tutti i miei compagni la pensino così, perchè l’atteggiamento deve essere questo»

Il pensiero del giorno dopo è uno solo, prima di guardare di nuovo avanti. «Sono dispiaciuto per non avere vinto, e spero che tutti i miei compagni la pensino così, perchè l’atteggiamento deve essere questo, non ci dobbiamo accontentare».

Il capitano del Como Luca Crescenzi, però, questo dispiacere lo vive sorridendo. Perchè se c’era una partita in cui il pareggio poteva essere un risultato di valore, altro non poteva essere che quella di Vercelli. Che di risultato, peraltro, ne ha evidenziato un altro: la forza, la convinzione, la brillantezza con cui il Como ha affrontato e condotto la partita. Cosa che non era certamente scontata, «soprattutto perchè arrivavamo da partite un po’ difficili, in cui non avevamo fatto benissimo, e lo sapevamo. E dunque prima della partita il pareggio era un risultato che avrebbe fatto piacere a tutti. Ma poi, vedendo come siamo riusciti a giocare... Solo nel primo tempo abbiamo avuto più occasioni che in tutto l’ultimo mese...».

Davanti a una Pro Vercelli impaurita, che buttava via la palla non sapendo cosa fare, «e sinceramente noi pensavamo di poter fare una partenza forte, ma ci saremmo aspettati che anche loro facessero lo stesso. Sono una squadra che prima di incontrare noi aveva subìto un solo gol in nove partite. Significa che siamo stati veramente bravi, loro non se l’aspettavano una nostra partenza così forte».

Giusta anche l’intuizione di Gattuso di cambiare modulo, partendo proprio dalla difesa a tre, «una decisione che il mister ci aveva prospettato in settimana, chiedendoci cosa ne pensassimo, per giocare specularmente a loro. Noi siamo stati subito d’accordo, ci piaceva l’idea di poterla giocare più a viso aperto. Anche se era un po’ che non provavamo più quel tipo di modulo, tutti noi lo conosciamo. Ed è andata benissimo».

Anche se, onestamente, giocando con questa voglia e questo atteggiamento sarebbe andata bene comunque, «sicuramente. Perchè la cosa più giusta è stata affrontare la partita al massimo, senza fare conti o ragionamenti. E adesso dobbiamo riuscire a giocare sempre così, con questo atteggiamento, contro chiunque. Con la stessa convinzione, come se avessimo sempre di fronte l’avversario più forte».

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