«Unirsi per ripartire»: Como, Lecco
e Sondrio raccolgono la sfida

Alla cerimonia di premiazione provinciale è arrivato l’appello di Pedrinazzi, presidente lombardo. E Messora, Bonacina e Pedrazzi abbattono i confini

C’è stata una parola, collaborazione, che alla cerimonia di premiazione organizzata da FederCiclismo Como sabato pomeriggio a Lurago d’Erba è echeggiata più e più volte.

Non s’è trattato soltanto di un auspicio per il futuro, beninteso, bensì di una sorta di riassunto di quanto avvenuto nel 2021 quando, ancora alle prese con una pandemia che ha stentato – e stenta tuttora - ad abbandonare l’Italia, società e Federazione ciclistica hanno puntato tutto sul fare quadrato tra loro per non perdere pezzi troppo importanti a causa del rallentamento delle attività, specie in ambito giovanile.

«Un momento difficile»

«Unirsi, mettersi insieme per ripartire, specie in un momento difficile come quello degli ultimi due anni», è stata la strategia portata avanti dal neo presidente regionale, Stefano Pedrinazzi.

Un esempio, il suo, che ha evidentemente trovato terreno fertile in Lombardia e attorno al Lario in particolare, con i presidenti provinciali Arif Messora (Como), Alessandro Bonacina (Lecco) e Paolo Pedrazzi (Sondrio) pronti a raccogliere la sfida di una ripartenza all’insegna del non pestarsi i piedi ma, al contrario, del rilancio dell’attività sportiva condivisa.

Dalle fasi di stesura dei calendari per evitare inutili sovrapposizioni a pochi chilometri di distanza al lavoro comune nella programmazione di eventi sovraprovinciali – uno su tutti, il Giro della Provincia per Allievi, che da tempo ormai sfora nelle due province lombarde pur essendo dedicata al Comasco – i tre comitati del pedale hanno voluto rimarcare una vicinanza che non è soltanto un enunciato, bensì un proposito già attuato e, per giunta, da approfondire.

«Vogliamo il bene del movimento»

«Bisogna guardare al di là dei confini – ha detto il presidente lecchese Bonacina – e dobbiamo fare squadra. È necessario unire tutte le forze per cercare di non sovrapporre gare nelle vicinanze e, allo stesso tempo, proporre più corse per i nostri ragazzi. Il fine, del resto, è uguale per tutti noi: vogliamo il bene del ciclismo e il bene dei nostri giovani corridori».

Un pensiero condiviso anche dal collega sondriese, Pedrazzi: «Siamo tre province confinanti, riusciamo a collaborare e a portare avanti tante idee assieme», ha detto auspicando che il 2022, sotto questo profilo, possa portar ancor più accordi in tal senso.

Il ciclismo comasco, insomma, ha due solidi alleati su cui contare per partire con il ritmo giusto di qui a qualche mese.

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