BRUXELLES - La partita per l'assegnazione a Milano di una delle sedi centrali del Tribunale Unificato dei Brevetti (Tub) è ancora aperta. E lo resterà almeno fino al primo aprile del prossimo anno, giorno in cui verrà avviato il nuovo sistema brevettuale europeo. Questa l'indicazione giunta in occasione della conferenza stampa svoltasi a Bruxelles per annunciare l'entrata in funzione del nuovo sistema. Regime, quest'ultimo, che garantirà una protezione dei diritti di proprietà intellettuale in Europa più semplice e conveniente, grazie all'introduzione di uno sportello unico per la registrazione dei brevetti in Europa e all'istituzione di un sistema unificato di risoluzione delle controversie. Per ora il Tub avrà due sedi centrali, a Parigi e Monaco, mentre Lussemburgo ospiterà la Corte d'appello. L'accordo intergovernativo sul Tub, però prevedeva una terza sede centrale a Londra. Una prospettiva tramontata a causa della Brexit che ha aperto la strada alla candidatura italiana di Milano. Un obiettivo su cui l'impegno del nuovo governo è stato confermato proprio oggi dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. "I politici - ha spiegato il presidente dell'Ufficio europeo dei brevetti (Epo), Antonio Campinos, in conferenza stampa - hanno mostrato molta maturità nel riconoscere che non è semplice riaprire" questioni "politicamente difficili" come la ripartizione delle spese o la rassegnazione della terza sezione centrale, risultato della Brexit, per di più a pochi mesi dal lancio del nuovo sistema brevettuale. Intanto, le competenze della sede londinese sono state ripartite tra Parigi e Roma. Il sistema brevettuale europeo, che promette di generare un aumento di 1,8 miliardi di euro nei flussi annuali degli investimenti esteri diretti in entrata nell'Ue, mira a ridurre i costi delle protezione dei brevetti, a vantaggio delle imprese, e a promuovere la ricerca e l'innovazione, sostenendo allo stesso tempo la transizione verde e digitale. Al momento del suo lancio, il brevetto unitario coprirà solo 17 Paesi dell'Ue sui 25 aderenti all'iniziativa. Oltre all'Italia, figurano Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Malta, Svezia, Danimarca, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Portogallo, Austria, Bulgaria, Slovenia. |
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