Al via la presidenza del Consiglio a guida ungherese: "Focus sulla competitività"

BRUXELLES - L'Ungheria si prepara ad assumere la presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea da domani, primo luglio, e "l'attenzione è rivolta principalmente al rafforzamento della competitività europea". Lo dichiara il segretario di Stato ungherese, Zoltan Kovacs, portavoce del governo di Viktor Orban. "Il primo ministro Viktor Orbán riceverà simbolicamente il testimone della presidenza dal primo ministro belga e incontrerà il presidente del Consiglio europeo. Il programma culturale della presidenza inizierà con un concerto presso un centro congressi di Bruxelles", segnala Kovaks.

Kovacs ha ricordato le recenti dichiarazioni del ministro ungherese per gli Affari europei Janos Boka, secondo il quale "le priorità della presidenza ungherese riflettono la volontà degli elettori europei, come indicato dalle recenti elezioni parlamentari europee". "Le elezioni hanno inviato un chiaro messaggio politico: l'Europa ha bisogno di cambiamenti", ha sottolineato. Un altro obiettivo significativo è il rafforzamento della politica europea di sicurezza e difesa. "La presidenza affronterà inoltre l'attuale crisi migratoria rafforzando le frontiere esterne dell'Ue e promuovendo i partenariati internazionali", ha segnalato tra l'altro Kovaks.

L'incontro con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel apre ufficialmente il semestre di presidenza. L'arrivo di Orban a Bruxelles coincide con la forte accelerazione impressa dal premier ungherese sulla creazione del gruppo dei 'Patrioti' all'Eurocamera, che potrebbe essere ufficializzata già nei prossimi giorni. Da un punto di vista formale non c'è una deadline per la formazione dei nuovi gruppi ma, nelle riunioni post-elezioni, il coordinamento interno tra i gruppi al Pe aveva concordato di fissare come data orientativa il 4 luglio.

François Valérian, presidente di Transparency International, condanna l'indagine "priva di fondamento" avviata la scorsa settimana dall'Spo contro il ramo ungherese dell'ong e il portale di giornalismo investigativo Átlátszó. "Con l'Ungheria che oggi assume la presidenza del Consiglio dell'Ue, temiamo che l'azione dell'Spo (Ufficio per la tutela della sovranità, ndr) contro le organizzazioni che combattono la corruzione sia indicativa dell'approccio che il governo di Viktor Orbán probabilmente promuoverà sulla scena dell'Ue nei prossimi sei mesi", ha dichiarato in una nota. "È fondamentale che le istituzioni dell'Ue e gli Stati membri siano vigili per prevenire qualsiasi azione potenziale che vada contro lo stato di diritto e l'uso della presidenza del Consiglio dell'Ue per gli interessi strategici di Orbán", si legge.

"Alla luce delle accuse infondate dell'Spo, Transparency International invita la Commissione europea ad agire in linea con il suo ruolo di supervisione e ad accelerare la procedura di infrazione avviata a febbraio", sostiene Valérian. L'ong esorta inoltre, l'esecutivo comunitario a "deferire la questione alla Corte di giustizia dell'Ue, chiedendo misure provvisorie per sospendere l'applicazione della legge sulla protezione della sovranità nazionale" e a "proteggere le organizzazioni della società civile e altre persone che lavorano in Ungheria che potrebbero subire simili tattiche intimidatorie".

In un editoriale pubblicato sul Financial Times il premier Viktor Orban ha dichiarato che "la perdita di competitività dell'Ue è stata una tendenza crescente negli ultimi decenni: questo declino può essere attribuito principalmente a decisioni sbagliate di Bruxelles che vanno contro la realtà dell'economia mondiale e la transizione verde ne è l'esempio principale", perché con essa l'Ue ha imposto i propri obiettivi ideologicamente motivati senza consultare adeguatamente l'industria".

"Con i prezzi dell'energia ormai da tre a cinque volte superiori a quelli degli Stati Uniti, le aziende europee stanno perdendo il loro vantaggio competitivo e sono costrette a destinare fondi alle bollette piuttosto che all'innovazione: è ovvio che l'Europa deve puntare alla leadership nell'industria verde, con particolare attenzione allo sviluppo e alla produzione di veicoli elettrici", scrive ancora il premier magiaro. "Tuttavia, l'imposizione di regolamenti che ostacolano gli operatori industriali e gravano sui cittadini non è più sostenibile, anche gli agricoltori si trovano ad affrontare sfide importanti: i loro costi di produzione sono aumentati in modo significativo e si trovano a dover gestire obblighi ecologici sempre più complessi", sottolinea Orban.

"La nostra esperienza in Ungheria dimostra che il successo economico richiede concorrenza e un ambiente favorevole alle imprese, abbiamo implementato un'imposta sul reddito delle persone fisiche, abolito la tassa di successione per i parenti stretti e mantenuto l'aliquota d'imposta sulle società più bassa tra i Paesi dell'Ue", ha aggiunto il capo del governo ungherese. "Vogliamo negoziare un nuovo accordo sulla competitività per rilanciare l'espansione economica europea, promuovendo al contempo un'economia aperta e la cooperazione internazionale, ridurre l'immigrazione clandestina lavorando a stretto contatto con i principali Paesi di origine e di transito, sottolineando l'importanza di proteggere le frontiere esterne e la necessità di finanziamenti dell'Ue a questo scopo e cerchiamo di plasmare il futuro della politica di coesione per ottenere una maggiore convergenza tra le regioni", si legge nell'articolo. Tra le priorità anche quella di gettare le basi "di una politica agricola dell'Ue orientata agli agricoltori".

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