BRUXELLES - Arriva al Parlamento europeo la voce dei cittadini lombardi che lottano contro l'inquinamento atmosferico causato da alcuni cementifici. La commissione Petizioni ha deciso di scrivere al governo italiano per esprimere la propria preoccupazione riguardo alla situazione portata a Bruxelles da Attilio Agazzi, del comitato 'La nostra aria' di Calusco d'Adda (Bergamo), primo firmatario di una petizione che ne 2017 ha raccolto 133 firme in tutta Italia, chiedendo accertamenti sulla presunta violazione da parte dello stato della direttive europea quadro sui rifiuti.
Insieme ad Agazzi, in aula c'erano anche Ioris Danilo Pezzotti, vicesindaco di Tavernola bergamasca (Bergamo), dove i cittadini si battono contro un altro cementificio, e Marco Cardiroli, presidente di Medicina democratica onlus. "É incomprensibile la risposta della Commissione Ue", che in aula ha sostenuto la regolarità della normativa italiana sulla cessazione della qualifica di 'rifiuto' per alcuni prodotti usati nei processi di incenerimento dei cementifici, ha detto l'eurodeputata M5S Eleonora Evi. "Siamo davanti a una situazione chiara, con criticità nell'uso dei combustibili solidi secondari, che producono danni anche alla salute delle persone", ha insistito Evi.
Sulla stessa linea il collega Piernicola Pedicini, che ha illustrato in aula gli esposti presentati finora sull'argomento dal Movimento 5 Stelle e l'intenzione di estendere l'iniziativa a tutte le regioni dove ci sono cementifici che bruciano questo tipo di sostanze.
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