Bilancio Ue, raddoppiano i fondi per i migranti e sicurezza

Tagli alla politica agricola comune, ma il doppio anche per Eramus e digitale

BRUXELLES - La proposta del nuovo bilancio Ue "ammonta a importo globale di 1.279 miliardi di euro", con "contributi addizionali limitati ma necessari per finanziare le nuove priorità", che portano la cifra all'1,11% del pil Ue, "una proposta ragionevole e responsabile": lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker presentando il progetto di bilancio Ue post 2020. "Se avessimo risposto solo alle varie richieste dei Paesi, o avessimo fatto solo la sommatoria delle politiche invariate con gli sconti o certe soluzioni specifiche per Paese, se non avessimo integrato il fondo lo sviluppo e non avessimo tenuto conto dell'ammanco da 15 miliardi post Brexit, saremmo arrivati al 2% del pil Ue, e tutti l'avrebbero respinto", ha detto Juncker.

 

Il nuovo bilancio Ue per il 2012-2017, il primo post Brexit, prevede tagli di circa il 5% ai fondi Ue di coesione e alla Pac, la politica agricola comune, ma vede più che raddoppiate o quasi le risorse per migranti (2,6 volte in più rispetto ai fondi ora disponibili), Erasmus e giovani (2,2 volte), sicurezza (1,8 volte), digitale e ricerca (1,6 volte). Si tratta di un aumento totale di risorse in questi settori pari a 109 miliardi di euro.

 

L'aumento di risorse necessario per finanziare le nuove priorità verranno ricavate da nuove risorse proprie dell'Ue (80%) e risparmi (20%), per un totale fino a 22 miliardi l'anno pari al 12% dell'intero bilancio europeo. Le nuove risorse includono una tassa sulla quantità di plastica non riciclabile per Paese (80 centesimi a kg), il 20% dei proventi della vendita delle quote di emissioni di CO2 e un'aliquota del 3% sulla nuova base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società.

 

Il budget prevede anche due nuovi fondi per l'eurozona, per un totale di 55 miliardi. Il primo, il Fondo di stabilizzazione degli investimenti, sarà di 30 miliardi ed è destinato a quei Paesi colpiti da crisi per aiutarli a mantenere costante il livello di investimenti pubblici tramite prestiti garantiti dal bilancio Ue. Il secondo fondo, da 25 miliardi, è destinato a fornire sostegno ai Paesi per la realizzazione delle riforme e per assicurare la convergenza per quelli che adotteranno l'euro.

 

 

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