Europa
Martedì 15 Maggio 2018
Brexit: Ue, da marzo nessun progresso significativo
In questi ultimi mesi sono stati fatti "non pochissimi progressi, ma pochi" e in particolare "il caso dell'Irlanda, è molto serio". Lo ha affermato il caponegoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier, preoccupato dal "tempo che sta passando".
BRUXELLES - Sulla Brexit "rispetto al Consiglio di marzo non sono stati fatti progressi significativi", speriamo "in un maggiore impegno da parte della Gran Bretagna, nelle prossime settimane, poiché mancano solo cinque mesi ad ottobre" ed alcuni punti chiave dell'accordo sul ritiro, devono essere ancora risolti". Così la presidenza del Consiglio Ue, il ministro degli Esteri bulgaro Ekaterina Zaharieva al termine del consiglio Affari generali a 27, col capo negoziatore per la Ue Michel Barnier.
"Servono progressi sostanziali, per giugno, sulle frontiere irlandesi, sulla governance (Corte di giustizia Ue) e tutte le questioni che riguardano la separazione". Così la presidenza del Consiglio Ue, il ministro degli Esteri bulgaro Ekaterina Zaharieva, al termine del consiglio Affari generali a 27, a cui ha partecipato il capo negoziatore per la Ue Michel Barnier. "Resta ancora da trovare un'intesa sul 25% dei punti dell'accordo di separazione ed è la parte più difficile da concordare", spiega Zaharieva.
"Non ci siamo ancora" perché "se guardiamo alla bozza di accordo" sulla Brexit c'è accordo sul "75%, ma questo non significa quindi il 100%, e l'ultimo 25% restante, in particolare il caso dell'Irlanda, è molto serio". Lo ha affermato il caponegoziatore Ue per la Brexit Michel Barnier, sottolineando che in questi ultimi mesi sono stati fatti "non pochissimi progressi, ma pochi" e per questo "nessuno deve sottostimare l'appuntamento di giugno" del vertice Ue perché "il tempo sta passando". L'accordo finale deve essere chiuso "entro ottobre-novembre" altrimenti rischia di non esserci il tempo per la sua ratifica e, ha avvertito ancora Barnier, "la sola base legale per il periodo transitorio è l'accordo sull'articolo 50".
Senza intesa sull'addio, quindi, ha ricordato il caponegoziatore, la Gran Bretagna non potrà beneficiare dei quasi due anni di transizione richiesti prima che la Brexit diventi operativa a tutti gli effetti. E anche per quanto riguarda le relazioni future, "c'è stato solo un primo giro di discussioni".
"Qualunque scambio tra commercio e sicurezza porterebbe a un fallimento storico e sarebbe un errore strategico a beneficio di tutti quelli che vogliono" affrontarci. Così Michel Barnier sulla Brexit e le future relazioni tra Gran Bretagna e Ue in materia di difesa, a un evento con l'Alto rappresentante Federica Mogherini.
"C'è ancora molta incertezza e non sono nemmeno ancora cominciate le discussioni sulle future relazioni ma solo un'esplorazione, ma non ci deve essere nessuna incertezza sul nostro impegno per una futura partnership su sicurezza e difesa", ha assicurato il caponegoziatore Ue, sottolineando che "è nell'interesse nostro e britannico uno stretto partenariato" dato che i reciproci interessi in materia "si sovrappongono".
Per questo, ha ribadito Barnier, "noi manterremo la porta aperta" a Londra per una "cooperazione stretta", che potrà essere basata su "consultazioni strette" su questioni internazionali, sostegno a cooperazione e sviluppo, iniziative sulla difesa ma col caveat del mercato interno, cybersicurezza e scambio di intelligence.
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