BRUXELLES - "Il Regno Unito è il principale mercato musicale in Europa, è importante che non disponga di un sistema di copyright di secondo livello e resti indietro rispetto agli altri stati Ue". Così Impala, l'organizzazione che rappresenta le aziende europee di musica indipendenti, commenta in una nota la dichiarazione da parte del governo inglese di non voler applicare la direttiva Ue sul diritto d'autore in vista dell'uscita del Paese dall'Unione.
I 27 hanno tempo fino alla primavera 2021 per recepire la normativa europea nei rispettivi ordinamenti nazionali, un adempimento che il Regno Unito, causa Brexit, non è tenuto a rispettare. Impala spera che la decisione di Londra non sia definitiva e che il dibattito continui. "Quando la direttiva è stata votata, il governo conservatore ha deciso di votare a favore. E' illogico ora non applicarla".
L'organizzazione ne ricorda i benefici sia per i musicisti che per i cittadini. Anche perché le nuove disposizioni, per i contenuti condivisi online senza licenza dell'autore, "chiariscono che la responsabilità spetta alle piattaforme, non agli utenti". Impala resta fiduciosa. "La buona notizia è che il Regno Unito può allineare la propria legislazione anche se non adotta la direttiva" conclude la nota.
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