(ANSA) - RIMINI, 9 APR - "Volevo portare via mia figlia conme in Russia, ma poi ho pensato che all'aeroporto avrebberocontrollato la valigia e allora l'ho buttata in mare". "Ilperché non lo so". Alla polizia e al pm Davide Ercolani, cheieri l'hanno interrogata fino a tarda sera, non ha saputo dareuna spiegazione razionale e logica alle sue azioni GulnaraLaktionova, 48 anni, che dopo aver visto la figlia Katerinamorire per le conseguenze dell'anoressia l'ha messa in untrolley e l'ha buttata nelle acque del porto canale di Rimini.Rientrata in Italia prima del previsto, dopo averlo concordatocon il difensore di fiducia, Mario Scarpa, Gulnara è arrivata alMarconi di Bologna, prelevata dalla squadra Mobile di Rimini eportata in Procura. In un lungo interrogatorio, tra le lacrime, i "non so perchél'ho fatto", la donna, badante con regolare permesso disoggiorno, ha ricostruito l'ultimo mese di vita della ragazza,che il 22 febbraio si era recata in Questura per chiedere ilpermesso di soggiorno per motivi umanitari.
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