Dodici sindaci europei alla Commissione: "Per la crisi abitativa impiegare risorse non spese del Pnrr"

Un piano presentato a Bruxelles dal sindaco di Bologna Lepore

BRUXELLES - Da Roma a Bologna passando per Parigi, Barcellona e Budapest. I sindaci di dodici città dell'Ue fanno squadra a Bruxelles in un'alleanza per chiedere a Bruxelles per rimettere al centro delle politiche europee il tema della casa e un "piano di emergenza che sia" già operativo nel 2026 e 2027 per far fronte all'emergenza abitativa.

Risorse immediate da mobilitare attraverso lo scorporo degli investimenti dal Patto di stabilità e redistribuendo le risorse non spese del Pnrr: questi alcuni dei suggerimenti condivisi dai primi cittadini di Roma, Bologna, Amsterdam, Atene, Barcellona, Budapest, Parigi, Varsavia, Lisbona, Lione, Ghent e Lipsia che a margine della plenaria del Comitato europeo delle Regioni hanno incontrato il commissario europeo con delega agli alloggi, Dan Jorgensen, e la presidente della commissione speciale per la Crisi abitativa dell'Eurocamera, Irene Tinagli.

I dodici sindaci lavoreranno nei prossimi mesi a un piano d'azione da mettere sul tavolo di Palazzo Berlaymont, che a sua volta sta preparando per il prossimo anno un piano per gli alloggi che presenterà non prima del 2026, puntando sul raddoppio dei fondi di Coesione destinati in questa direzione, passando dagli attuali 7,5 a 15 miliardi. Per sbloccare risorse immediate occorre guardare ai fondi non spesi del Pnrr. "È un portafoglio di risorse immediatamente disponibili sia per le risorse non spese sia per i risparmi dai ribassi d'asta", ha suggerito Matteo Lepore, sindaco di Bologna, secondo cui un altro aspetto da considerare è quello delle case sfitte. In "Italia ci sono tra il 10 e il 15% di case private che sono vuote", ha osservato.

L'Unione europea dovrebbe "mettere in campo un piano di emergenza per la crisi abitativa, una vera e propria emergenza in tutte le nostre città: i cittadini ci chiedono di mettere" la casa "tra le priorità in Italia e in Europa", ha detto Lepore, in un punto stampa.

Il prossimo quadro finanziario è "troppo in là nel tempo, abbiamo bisogno di soldi adesso", ha osservato, menzionando il Pnrr tra le opportunità di finanziamento. "È un portafoglio di risorse immediatamente disponibili sia per le risorse non spese sia per i risparmi dai ribassi d'asta", ha detto. "In Italia sappiamo che le città sono state lente, mentre gli enti locali sono quelli che meglio hanno speso le risorse del Pnrr", ha ricordato. Nei prossimi mesi l'alleanza lavorerà a un piano da presentare alla Commissione europea in cui "dettaglieremo città per città come intendiamo spendere le risorse, per quante abitazioni e per la popolazione che vogliamo aiutare", ha fatto sapere.

"Il tema della casa è un'emergenza e deve essere rimessa al centro delle politiche europee perché, colpevolmente, finora non lo è stata, non possiamo aspettare il prossimo quadro finanziario pluriennale (2028-2034), dobbiamo chiedere all'Ue di costruire un piano di emergenza" operativo già nel 2026 "unendo risorse europee, risorse nazionali e private", ha detto Roberto Gualtieri sindaco di Roma e Presidente di Ali (Lega Autonomie Italiane) durante il punto stampa.

L'alleanza - di cui fa parte anche Bologna - si riunirà nei prossimi mesi per mettere a punto un piano da presentare sul tavolo di Palazzo Berlaymont. "Abbiamo bisogno di più denaro che dovrà essere allocato direttamente alle città" per la spesa, ha aggiunto, facendo il paragone con il Pnrr che "è stato un successo" ma "avrebbe potuto funzionare meglio" tagliando alcuni "passaggi" per la mobilitazione delle risorse. "L'Ue deve costruire un canale di finanziamento diretto alle città per mettere a terra le risorse in maniera molto più rapida".

© RIPRODUZIONE RISERVATA