Europa
Venerdì 04 Maggio 2018
Ecco la nuova proposta di riforma del regolamento di Dublino sul tavolo
BRUXELLES - La discussione sulla riforma del regolamento di Dublino entra nel vivo. Ecco i principali elementi della proposta, secondo quanto spiegato all'ANSA da fonti europee vicine al negoziato.
AUMENTO DELLA RESPONSABILITA' STABILE A 10 ANNI - Aumento della responsabilità stabile per la procedura di ingresso del cittadino di un Paese terzo, dagli attuali 12-18 mesi a 10 anni. Nella proposta della Commissione Ue era permanente. Italia, Grecia, Cipro, Malta e Spagna chiedono sia di 2 anni. Alla scadenza del termine, lo straniero può iniziare da capo in un altro Paese Ue. Si vuole innalzare il periodo, per evitare i movimenti dei migranti verso gli Stati del nord Europa.
UN CALCOLATORE AL CUORE DEL MECCANISMO DI SOLIDARIETA' - Ogni Paese inserirà le richieste di ingresso ricevute in un calcolatore, il Sistema automatico Dublino (Das), che segnala quando lo Stato sfora la "giusta quota" di sua competenza.
LA GIUSTA QUOTA PER PAESE - ITALIA 13,7% - La giusta quota si calcola sulla base di Pil-abitani. Per l'Italia è il 13,7% del totale delle applicazioni inserite a livello Ue nel Das, per la Germania il 25%; per la Francia il 18%; l'11% per la Spagna.
SI ALLARGA LA PLATEA DEI CANDIDATI AI TRASFERIMENTI - Sono le agenzie Ue ad occuparsi dei 'controlli per le allocazioni', con uno screening generale per valutare se il migrante abbia probabilità di vedersi riconosciuto il diritto alla protezione, in caso positivo, sarà candidabile al trasferimento intra-Ue.
ALLOCAZIONI VOLONTARIE CON LO SFORAMENTO DEL 100% DELLA QUOTA - Un esempio: se nel Das sono inserite 10mila richieste a livello Ue, la quota equa per l'Italia sarà di 1.370. Il numero sopra il 100% è candidato a trasferimenti. L'accoglienza è su base volontaria, con incentivi (30mila euro a migrante).
ALLOCAZIONI OBBLIGATORIE COL SUPERAMENTO DEL 140% DELLA QUOTA - Altro esempio: se nel Das sono inserite 10mila richieste Ue, e quelle presentate in Italia superano 1.918, cioè il 140% della giusta quota, l'eccedenza sarà distribuita in altri Paesi, con un meccanismo obbligatorio. A proporre l'ok al meccanismo è la Commissione Ue. Il Consiglio Ue deve decidere entro due settimane, a maggioranza qualificata. In mancanza di decisione, deve rigettare in due settimane, o la decisione è adottata.
SCENARIO DI CRISI GRAVISSIMA - Se il Paese resta al di sopra del 140% della sua quota per due anni, o se da quel Paese vengono allocati 225.000 migranti, ovvero lo 0,05% della popolazione europea, i leader Ue dovranno riunirsi per varare misure d'emergenza aggiuntive.
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