Europa
Giovedì 26 Aprile 2018
Ecofin cerca intese su web tax e riforma Eurozona
Domani e sabato i ministri si riuniranno a Sofia per fare il punto sulla web tax, sul destino dell'Unione bancaria e sulla riforma dell'Eurozona, in attesa del documento comune di Francia e Germania.
BRUXELLES - I temi sul tavolo sono molti, ma poche sono le possibilità di passi avanti rapidi su qualunque di essi. Le riunioni informali di Eurogruppo ed Ecofin di Sofia di venerdì e sabato saranno più che altro un'occasione per fare il punto sulla web tax, sul destino dell'Unione bancaria e sulla riforma dell'Eurozona, per capire quale dossier portare al summit dei capi di Stato e di governo di giugno. Ma è chiaro che finché Francia e Germania non metteranno a punto un documento comune sul futuro dell'Unione economia e monetaria, il dibattito dei ministri resta congelato.
Nell'agenda dell'Eurogruppo di venerdì, la Grecia è il punto principale. Il programma di aiuti sta per giungere al termine e i ministri discuteranno di cosa accadrà dopo. Toccando anche il delicato tema dell'alleggerimento del debito, con misure a lungo termine su cui è ancora difficile immaginare un'intesa.
Ci sarà poi una presentazione di Tito Boeri, presidente dell'Inps, invitato dal presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno a parlare di mercato del lavoro e dinamiche degli stipendi, per dare vita ad un dibattito tra i 19.
Ma i temi più caldi si tratteranno a 28, nelle due sessioni dell'Ecofin di venerdì e sabato: la tassa sui giganti del web e il completamento dell'Unione bancaria. Su entrambi pesa uno stallo che si trascina da mesi. La web tax è fortemente voluta da Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito, ma altrettanto osteggiata da Irlanda, Malta, Olanda, Lussemburgo ed altri piccoli Paesi che temono di perdere le sedi di Apple, Facebook e degli altri colossi di internet. La Francia ancora punta ad un accordo a 28 entro l'anno, anche se già nell'ultimo vertice Ue l'Italia vedeva possibile solo una cooperazione rafforzata.
Sul completamento dell'Unione bancaria, ovvero sullo schema comune di assicurazione dei depositi, pesa ancora il veto della Germania. Si attendeva il nuovo governo auspicando che cambiasse posizione, ma anche il nuovo ministro delle Finanze, Olaf Scholz, sembra convinto come la Merkel che l'urgenza sia ridurre i rischi bancari e non condividerli. Sholz presenterà le priorità del Governo all'Eurogruppo di venerdì, che quindi avrà un'idea più chiara delle intenzioni di Berlino. Non c'è quindi ancora certezza sul fatto che l'Unione bancaria finisca al summit di giugno. Molto dipenderà dal documento comune a cui lavorano Francia e Germania, con la Merkel disposta a concedere qualcosa a Macron ma di meno controverso, come per esempio il paracadute per il fondo salva-banche.
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