MILANO/BRUXELLES - Il ricorso del Comune di Milano per contestare l'assegnazione della sede di Ema ad Amsterdam "è fondato e ricevibile, come lo stesso tribunale dell'Unione europea ha riconosciuto". Lo afferma all'ANSA l'avvocato che ha presentato i ricorsi al Tribunale Ue e alla Corte dei Conti europea, in merito alle indiscrezioni secondo cui il Consiglio Ue avrebbe ritenuto il documento irricevibile. Il Consiglio Ue "non rigetta nulla perché non ha il potere di farlo, come non ha nessun potere di dichiararlo irricevibile". Se il ricorso presentato dal Comune di Milano "fosse davvero irricevibile - spiega l'avvocato Francesco Sciaudone, Managing partner di Grimaldi Studio Legale che ha curato i ricorsi dell'amministrazione - il tribunale l'avrebbe già fatto sapere, ma non è stato così". Il Consiglio "si difende per giustificare una situazione incresciosa che si è creata - ha precisato ancora il legale - perché la selezione riguardava un'offerta olandese più volte modificata, come ormai sappiamo bene".
"Sì, è vero, il Consiglio Ue ha presentato una memoria difensiva in cui giudica in sostanza irricevibile il ricorso presentato dal Comune di Milano, ma questo non pregiudica l'esito della causa". E' quanto sottolineano fonti a Bruxelles vicine al dossier. Le stesse fonti evidenziano la contraddizione esistente tra la tesi sostenuta dal Consiglio - il ricorso non è legittimo perché fatto contro un atto che non può essere imputato al Consiglio - e la posizione assunta da Parlamento e Commissione, che hanno invece rivendicato la competenza delle istituzioni europee.
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