BRUXELLES - Dal primo luglio nell'Unione sarà attivo il green pass. È arrivato l'atteso ok dell'Europarlamento al certificato digitale Covid, che darà accesso a viaggi, cerimonie, eventi e tante altre attività. Ma sul documento - presto rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali in formato digitale o cartaceo con un codice Qr - restano ancora timori e questioni aperte.
L'Italia è pronta: "Questione di pochissimi giorni ", ha annunciato il commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, ma le Regioni chiedono "chiarezza sull'applicabilità" del lasciapassare. E nel nostro Paese il certificato verde potrebbe anche essere usato come lasciapassare per poter andare a ballare, almeno secondo quanto prevede il nuovo protocollo sulle discoteche, che ne disporrebbe l'apertura da luglio in zona bianca e che sarà consegnato in queste ore al Cts per essere valutato.
In generale, il documento, compatibile in tutta l'Ue e con un sistema in vigore per 12 mesi, attesterà che una persona è stata vaccinata contro il virus oppure ha effettuato un test recente con esito negativo o ancora che è guarita dall'infezione. Dunque, si tratta di tre certificati distinti. Secondo la norma approvata, gli Stati dell'Unione non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati - come quarantena, autoisolamento o test - "a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica" e in quel caso si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, "compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie". "Il regolamento" sui certificati Covid digitali "sottolinea l'importanza di test universali e accessibili per tutti i cittadini, soprattutto per le persone che attraversano le frontiere quotidianamente. E per sostenere questi sforzi la Commissione europea si è impegnata a mobilitare 100 milioni di euro per i test necessari al rilascio del certificato", ha ricordato oggi nel corso della plenaria dell'Europarlamento a Strasburgo il commissario europeo alla Giustizia Didier Reynders. "È iniziato un dibattito importante negli Stati membri sul prezzo dei test e sono sicuro che ci saranno nuovi sviluppi nelle prossime settimane sull'accessibilità dei test", ha aggiunto.
Finora l'infrastruttura tecnica del green pass Ue, che permette la validazione automatica dei certificati Covid digitali, ha superato l'esame in 22 Paesi membri. E undici - Bulgaria, Cechia, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia, Polonia, Spagna, Lituania, Estonia e Lettonia - hanno già iniziato a distribuire i certificati ai cittadini, tanto che sono già più di un milione gli europei che hanno già ricevuto i primi pass. In Italia il codice Qr (il codice a barre di identificazione che rivela le varie informazioni - ndr) potrà essere stampato in formato cartaceo o sarà visibile scaricando le app 'Io' oppure 'Immuni'.
Via libera degli eurodeputati a parte, il pass non sarà comunque la panacea di tutti i mali. In Spagna per esempio i vaccini accettati per non incappare nelle restrizioni sono i quattro approvati dall'Ema - Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson - oltre a Sinopharm e Sinovac-Coronavac (approvati dall'Oms), ma non sarà così per tutti. Ogni governo nazionale potrà esprimersi sui vaccini non riconosciuti dall'Ema, tra i quali anche il russo Sputnik. Allo stesso modo, l'intervallo di due settimane dal completamento del ciclo vaccinale per poter entrare liberamente in un Paese Ue potrà essere rivisto verso l'alto o verso il basso dagli Stati. E il problema della reciprocità si allarga anche oltreoceano: dopo l'ok di Bruxelles all'arrivo dei turisti americani in Ue, l'apertura di Washington agli europei è ancora tutta da discutere con il presidente Joe Biden, atteso la prossima settimana dai leader europei.
COME FUNZIONA?
Rivivere la quasi normalità, tornando a viaggiare, partecipare a cerimonie e - probabilmente - ad eventi sportivi, concerti o entrare in discoteca in zona bianca. E' questo l'obiettivo del green pass in Italia, già attivo, ma che avrà ulteriori applicazioni rispetto a quelle già previste sugli spostamenti in tutta l'Unione europea, dove il sistema entrerà invece in vigore dal primo luglio. Ecco le regole, il funzionamento e i requisiti per ottenerlo.
CHI POTRÀ OTTENERLO - È gratuito, ma per averlo bisogna essere vaccinati contro il Covid oppure effettuare un test con esito negativo nelle ultime 48 ore o ancora essere guariti dall'infezione. Dunque, si tratta di tre certificati distinti. Chi è in possesso della certificazione verde al momento deve comunque continuare a indossare le mascherine, rispettare il distanziamento fisico e igienizzare frequentemente le mani. In Italia di fatto è già in vigore ed è stato introdotto con il decreto sulle riaperture del 18 maggio, ma dal primo luglio confluirà nel sistema europeo e sarà digitalizzato con il sistema del 'Qr code' (il codice a barre di identificazione che rivela le varie informazioni).
COME SI ESIBISCE - Potrà essere esibito durante un controllo, mostrando il codice Qr: si può stampare in formato cartaceo o sarà visibile scaricando dal cellulare le app 'Io' oppure 'Immuni'.
QUANTO DURA - Ha scadenze variabili. Se si è vaccinati, ha una durata massima di nove mesi dalla vaccinazione. Per chi non ha ancora effettuato il richiamo, il pass è valido temporaneamente quindici giorni dopo la somministrazione della prima dose e fino alla data prevista di inoculazione della seconda: da quel momento sarà poi rilasciato il certificato valido nove mesi. Se si è guariti dal Covid, la relativa certificazione in Italia ha una durata massima di nove mesi dalla dichiarata guarigione mentre nel resto d'Europa (salvo specifiche di alcuni Stati) dura sei mesi. Per il rilascio del certificato dopo i test, invece, quelli molecolari avranno una validità di 72 ore, mentre quelli rapidi 48 ore.
COMPATIBILE IN TUTTA EUROPA - Il documento sarà riconosciuto in tutta l'Unione e con un sistema in vigore per 12 mesi. Secondo la norma approvata, gli Stati dell'Ue non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati - come quarantena, autoisolamento o test - "a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica" e in quel caso si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, "compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie".
COSA SI PUÒ FARE - Con il green pass dal primo luglio si può circolare - e dunque viaggiare - liberamente in tutti Paesi dell'Unione europea. In Italia ci si può spostare tra le varie regioni e territori a prescindere dalla fascia di rischio assegnata a quel luogo (quindi anche in zona arancione o rossa, ma per spostarsi tra zone bianche o gialle non sarà obbligatorio averlo). Sarà utilizzato soprattutto in zona bianca, dove già adesso permette l'accesso alle cerimonie, come i matrimoni (anche nelle zone ancora gialle dal 15 giugno). Ma presto potrebbe diventare un lasciapassare anche per entrare in discoteca, per gli eventi culturali o sportivi come quelli organizzati allo stadio, oppure per partecipare ai concerti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA