BUCAREST - Sono otto e hanno tutti meno di 40 anni i "giovani leader" italiani invitati a Bucarest per partecipare all'ottavo Summit delle regioni e città europee. L'evento biennale ha accolto 100 giovani amministratori provenienti da tutta l'Ue per riflettere con loro su come rilanciare il sogno europeo partendo prima di tutto dalle esigenze dei territori. "Ricostruire l'Europa dal basso vuol dire aumentare la partecipazione democratica. L'Ue fa parte della nostra vita e dobbiamo lavorare il più possibile affinché aumenti il nostro benessere", spiega Simona Neri, sindaco di Laterina Pergine Valdarno (Arezzo).
"Come giovani non dobbiamo solo limitarci a partecipare a questi eventi ma contribuire in maniera più costruttiva e fattiva, far sentire la nostra voce in maniera diretta e rappresentare anche dei territori che, in Europa, sono tanto differenti ma non sempre considerati per le loro peculiarità", continua Ginevra Bianchini, consigliere comunale di Ceccano (Frosinone). "Noi per primi, in quanto giovani amministratori locali, siamo coloro che possono portare il senso del lavoro che questa Europa svolge, cercando anche di far capire alla gente gli aspetti positivi che l'Europa ci può portare, a partire dai finanziamenti", sottolinea Francesco Cragnolini, consigliere comunale di Tarcento (Udine). "Siamo la generazione Erasmus e sento l'Europa come casa mia mi sento parte di un'unione di popoli che dovrà affrontare i problemi della globalizzazione insieme". Hanno fatto parte della delegazione anche Federica Taddei, vicesindaco di Nuvolento (Brescia), Alessandro Giovenzi, sindaco di Verrès (Aosta), Silvia Manfredini, vicepresidente del Quartiere Borgo Panigale-Reno di Bologna, Davide Quadri, consigliere comunale di Brinzio (Varese), e Valentina Ceruti, consigliere comunale di Villa D'Almè (Bergamo).
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