BRUXELLES - "Abbiamo invitato Mark Zuckerberg al Parlamento europeo. Facebook chiarisca davanti ai rappresentanti di 500 milioni di europei che i dati personali non vengono utilizzati per manipolare la democrazia". Così in un tweet il presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani. Intanto all'indomani dello scandalo Facebook interviene anche il Garante Ue della privacy Giovanni Buttarelli convinto che "la sempre maggiore pervasività" di algoritmi basati sui dati personali "nelle nostre vite ha un impatto articolato sull'impegno civico nel processo decisionale e sulle barriere al coinvolgimento pubblico nei processi democratici" e provoca "una crisi di fiducia nell'ecosistema digitale".
Secondo Buttarelli, "è ora il momento di estendere la collaborazione tra i garanti per la privacy a quelli delle telecomunicazioni ed elettorali". A chi gli chiedeva se anche il risultato delle elezioni italiane possa essere stato frutto di una manipolazione come negli Usa Buttarelli ha risposto che "la manipolazione dei dati" personali "è globale, ma non sono in grado dare una risposta se questi siano stati utilizzati dai social per offrirli a operatori politici italiani per influenzare le elezioni".
Il Garante Ue ha poi avvertito che le elezioni europee dell'anno prossimo "sono un importante test per tutti noi. Non siamo qui per allarmarvi, ma il problema è reale e urgente". Buttarelli ha avvertito le altre istituzioni Ue, affermando che l'Europarlamento è cosciente dei rischi e che è "impegnato ad andare più in profondità" anche con una commissione speciale a cui "offriamo il nostro sostegno".
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