(ANSA) - ROMA, 5 GIU - La norma metteva a rischio la salutedella donna, non consentendo di acquisire "prima" informazioniper evitare "dopo" una decisione ben più pregiudizievole per lasua salute. Un "vulnus" che non trova "un contrappeso in terminidi bilanciamento in un'esigenza di tutela del nascituro, espostoall'aborto". Con queste motivazioni la Corte Costituzionale habocciato il divieto di fecondazione assistita e diagnosipre-impianto per le coppie fertili con gravi malattie genetichedell alegge 40.
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