BRUXELLES - All'interno della Commissione europea "è in corso" la discussione sul possibile prolungamento di uno o due anni degli attuali programmi della politica di coesione. L'esecutivo sta valutando se fare una proposta in questo senso, vista la difficoltà dei negoziati fra gli Stati membri sul bilancio Ue 2021-2027 e l'attuale crisi dovuta alla pandemia di Covid-19. "Ci sono una serie di vantaggi e svantaggi a cui stiamo guardando per essere sicuri che, se dovessimo fare una proposta, questa non fragilizzi la politica invece di rafforzarla. Ma è una discussione ancora aperta". Così, durante il Forum ANSA, Nicola De Michelis, direttore della Commissione Ue e responsabile dell'iniziativa per la riprogrammazione dei fondi strutturali in risposta all'emergenza coronavirus.
Il prolungamento dei programmi 2014-20 "permetterebbe di non dover negoziare nuovi programmi, un esercizio lungo e complesso - ha spiegato De Michelis - però avrebbe anche alcuni svantaggi: vorrebbe dire anche ritrovarsi con una politica com'è oggi, cioè con un impianto legislativo complesso che, invece, abbiamo cercato di semplificare per il prossimo periodo. Inoltre, il sistema di distribuzione delle risorse attuale non corrisponde necessariamente ai bisogni legati a questa crisi".
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