BRUXELLES - Inflazione o no, il club dell'euro è pronto a riaprire le sue porte. Sette anni dopo l'ultima volta. Il primo gennaio 2023 la Croazia farà il suo debutto nella zona euro e sarà il ventesimo Paese della Ue ad adottare la moneta unica. Un traguardo storico per una nazione che soltanto negli anni '90 stava ancora vivendo gli orrori della guerra. Ma anche per l'intera Ue che, con l'inflazione che morde, conferma la solidità della sua moneta che, al suo ventesimo anniversario, continua a 'conquistare' il Continente.
A nove anni dal suo ingresso nella Ue, Zagabria ha ora tutte le carte in regola per lasciare la kuna e adottare l'euro. Le autorità croate, stando al giudizio della Commissione europea, hanno svolto in modo "deciso" i compiti a casa e ora il Paese soddisfa tutti e quattro i parametri di convergenza di Maastricht necessari: stabilità dei prezzi, sostenibilità delle finanze pubbliche, tasso di cambio, tassi di interesse a lungo termine. Un risultato che segna "un passo storico nel viaggio europeo" del Paese, ha rimarcato il commissario Ue per l'Economia, Paolo Gentiloni, non senza fare accenno alle preoccupazioni che qualche cittadino croato potrebbe nutrire sull'inflazione. Anche per questo Bruxelles e la Bce continueranno a "monitorare" e Zagabria dovrà continuare ad impegnarsi lavorando anche sul Pnrr. Proprio la stabilità dei prezzi è stata la "sfida principale" per la Croazia, ma l'andamento della sua inflazione nell'ultimo decennio è stato strettamente allineato con quello della zona euro e si prevede che continui a esserlo. Anche sui conti pubblici l'evoluzione è positiva: il disavanzo è sceso al 2,9% del Pil nel 2021 e dovrebbe calare all'1,8% nel 2023. Il rapporto Pil-debito pubblico è "relativamente elevato (intorno all'80% nel 2021), ma i rischi per la sostenibilità sono valutati come medi.
Con l'ingresso nell'Eurozona della Croazia sarà anche l'euro stesso, secondo la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, a diventare più forte. La moneta unica, ha scandito Gentiloni, si è rafforzata dopo "la crisi esistenziale di un decennio fa" e "resta una roccia di stabilità in tempi turbolenti". Rappresentando "più di un obiettivo formale" per gli Stati membri. Così, dopo le ultime adesioni dei Baltici tra il 2011 e il 2015 e dopo la Croazia, la prossima new entry nel club potrebbe essere, nel 2024, la Bulgaria. Nell'immediato, si attende il sigillo definitivo dell'Ecofin per Zagabria, il 12 luglio.
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