BRUXELLES - In Italia, e in Europa, un posto di lavoro su tre è riconducibile alle industrie che utilizzano brevetti, marchi, disegni, modelli industriali e diritti d'autore, ossia ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale. Tali imprese generano sette milioni di posti di lavoro (31,5 % di tutti gli impieghi) e contribuiscono con 774 miliardi di euro al PIL italiano (46,9% del PIL). Emerge dal rapporto sull'impatto dei settori industriali ad alta intensità di diritti di proprietà intellettuale (DPI) sull'economia Ue pubblicato dall'Ufficio europeo dei brevetti (UEB) e dall'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO). A livello europeo 63 milioni di posti e il 45% di tutta l'attività economica, 6.600 miliardi di euro, sono riconducibili a imprese che utilizzano brevetti, marchi, disegni e modelli industriali e diritti di autore e rappresentano la quota maggiore del commercio tra l'Ue e il resto del mondo (81%). Altri 21 milioni di posti sono collegati a settori che forniscono prodotti e servizi ad esse. "La nostra sfida consiste nel far sì che tutte le imprese e tutti gli imprenditori possano proteggere i loro DPI, in particolare nel settore delle PMI" afferma Christian Archambeau direttore esecutivo di EUIPO.
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