(ANSA) - ROMA, 13 GIU - ''Dopo la strage di via D'Amelio,Giuseppe Graviano mi disse: 'siamo stati bravi?'.Quell'espressione mi spense la vita perche' capii che avevocontribuito a quell'azione terroristica.'' Cosi' il pentitoFabio Tranchina ricorda l'eccidio costato la vita al giudicePaolo Borsellino e alla sua scorta. Il collaboratore digiustizia sta deponendo al processo sull'eccidio, in corsonell'aula bunker di Rebibbia, raccontando le fasi preparatoriedell'attentato e i sopralluoghi in via D'Amelio.
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