(ANSA) - VERONA, 21 GEN - "Il tentativo di estorsione messoin atto da Pietro Maso non è stato fatto nei confronti dellesorelle. L'eredità dei genitori non c'entra. Hanno saputo,casualmente, di una richiesta fatta dal fratello ad un' altrapersona, con toni estorsivi, violenti, che le ha convinte adavvisare del fatto i carabinieri". Lo ha detto all'ANSAl'avvocato Agostino Rigoli, legale delle sorelle di Pietro,Nadia e Laura Maso. Rigoli ha anche aggiunto che lapreoccupazione delle due donne è nata anche dopo aver incontratoil fratello, qualche tempo fa, e avendo riconosciuto in lui una"situazione psicologica simile a quella di 25 anni fa, primadell'omicidio".
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