BRUXELLES - Al via oggi, alla Corte di giustizia Ue, la prima udienza sulla causa pregiudiziale con cui il Consiglio di Stato chiede se ha competenza per giudicare gli atti di Bankitalia nella procedura contro Silvio Berlusconi e Fininvest, per la partecipazione superiore al 9,9%, in Banca Mediolanum. Le conclusioni dell'avvocato generale sono previste per il 27 giugno.
Se la Corte Ue deciderà di privilegiare l'autonomia della fase nazionale del meccanismo di vigilanza unico, che prevede un complesso procedimento amministrativo articolato in una fase nazionale (davanti Banca d'Italia) e in una fase a livello europeo (davanti Bce), gli atti potranno essere giudicati dal Tribunale amministrativo.
In questo caso Berlusconi si troverebbe in mano una carta molto importante per far valere le proprie ragioni. Il Consiglio di Stato si potrebbe trovare a dover ottemperare al giudizio già espresso nel 2016, quando aveva dato ragione al Cavaliere sulla norma che prevede i requisiti reputazionali per le holding miste, su cui si fondano le attuali cause di Bankitalia e Bce.
In Italia la norma sui requisiti reputazionali era entrata in vigore nel 2014, mentre la condanna definitiva di Berlusconi per frode fiscale era del 2013, quindi precedente. La difesa di Fininvest potrebbe usare la carta anche nella causa pendente al Tribunale Ue contro la Bce.
La Corte Ue potrebbe però decidere di dare rilievo al procedimento nel suo insieme, dato che la parte finale dell'iter compete alla Bce, e potrebbe stabilire che gli atti nazionali sono solo preparatori e non impugnabili, e che l'unico atto contro cui può essere presentato ricorso è quello della Bce davanti al Tribunale dell'Ue. La sentenza costituirà, in ogni caso, un precedente di giurisprudenza importante.
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