BRUXELLES - "Occorre non dimenticare che in queste ultime settimane e mesi, la Commissione Ue ha giocato un ruolo diplomatico e ha coordinato gli Stati membri per trovare soluzioni" per i migranti "a bordo dei barconi. Occorre inoltre non dimenticare che il lavoro della Commissione ha portato i suoi frutti durante questi ultimi mesi, ed è un lavoro che siamo pronti a fare, se c'è bisogno, anche in futuro". Così una portavoce dell'esecutivo comunitario, dopo le critiche che il premier Conte ha mosso a Bruxelles sul caso Diciotti.
La riunione che avevamo convocato venerdì" con gli sherpa dei 12 Paesi "era una tappa come un'altra nel lavoro globale", per trovare soluzioni a lungo termine. "Era una riunione da cui non ci si dovevano attendere delle decisioni, eravamo stati molto chiari su questo. E' un lavoro che andrà avanti nelle prossime settimane", anche in vista del Consiglio europeo informale di settembre. Così Tove Ernst, una portavoce della Commissione per la migrazione.
"Il sostegno portato dall'Albania" nella soluzione del caso della nave Diciotti "secondo la nostra comprensione, è stato sulla base di contatti bilaterali tra l'Italia" e Tirana. "Per maggiori dettagli occorre chiedere alle autorità coinvolte", ha risposto la portavoce a chi chiede se non sia illegale inviare i migranti in un Paese terzo, senza che possano presentare domanda d'asilo in Ue.
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