BRUXELLES - I migranti che fanno richiesta di asilo in un Paese dell'Ue potranno iniziare a lavorare sei mesi dopo la presentazione della domanda (attualmente sono nove), frequentare fin da subito i corsi di lingua, e godere del diritto al servizio sanitario. Sono alcuni dei punti dell'accordo raggiunto oggi tra Eurocamera e Consiglio Ue sulle condizioni di accoglienza per i profughi, uno dei tasselli che compone la riforma del Sistema comune d'asilo. Obiettivo della revisione - si legge in una nota del Pe - è ridurre i movimenti secondari tra gli Stati europei.
Tra i vari punti, l'intesa esclude il carcere per i minori. La detenzione dei bambini è prevista solo nei casi in cui occorra preservare l'unità familiare, o per motivi di protezione, e comunque mai in prigione. Inoltre, i piccoli dovranno entrare nel sistema scolastico non più tardi di due mesi dal loro arrivo.
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