BRUXELLES - Nel corso del Consiglio atlantico di oggi gli alleati "hanno deciso di offrire un programma di sostegno pluriennale all'Ucraina, in modo da rafforzare le forze armate di Kiev, la loro interoperabilità e il cammino vero gli standard Nato, poiché il futuro dell'Ucraina è all'interno della famiglia euroatlantica". Lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, precisando che al momento gli alleati stanno soddisfacendo le "esigenze immediate" mentre ora serve "rafforzare le istituzioni, gli standard e la dottrina" per sostenere il percorso verso la Nato di Kiev.
"Il 2% del pil per la difesa non deve essere un obiettivo nel distante futuro ma un impegno forte, in modo che il 2% sia davvero il minimo, e su questo mi aspetto un linguaggio chiaro al summit di Vilnius", ha aggiunto il politico norvegese.
Anche "la questione della migrazione è stata parte della discussione - ha affermato Stoltenber -, noi aiutiamo gli sforzi dei singoli alleati e dell'Ue, abbiamo una presenza navale Nato in Turchia e lavoriamo con partner in Medio Oriente e Nord Africa" "Abbiamo intenzione di rafforzare la cooperazione con la Tunisia e la Mauritania - ha aggiunto - per affrontare le cause della migrazione, irrobustendo le istituzioni di questi Paesi e garantendo la stabilità".
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sul tema ha avuto un colloquio bilaterale con il segretario di Stato americano Antony Blinken a margine della ministeriale Nato in corso a Bruxelles. Tajani e Blinken infatti, a quanto si apprende, hanno discusso delle sfide che provengono dal quadrante meridionale - è uno dei temi all'ordine del giorno del consiglio atlantico - e in particolare della situazione tunisina.
"Nel corso dell'incontro di oggi si è parlato della questione immigrazione e della Tunisia, ho riscontrato attenzioni da parte degli altri ministri perché l'alleanza deve occuparsi anche del fronte sud. La prossima settimana incontrerò il ministro degli esteri tunisino a Roma e discuteremo di tutte le questioni, ho ribadito l'importanza di dare i fondi del Fondo Monetario Internazionale alla Tunisia, anche a tranche, per far sì che le riforme vangano attuate", ha commentato poi Tajani a margine della ministeriale. "In ambito Nato c'è certamente preoccupazione per la stabilità dell'area e per le infiltrazioni della Wagner".
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