Cassazione contro pratiche persecutorie degli agenti
(ANSA) - ROMA, 6 AGO -'Linea dura'della Cassazione con gliagenti di polizia penitenziaria che,con la scusa di dare un"segnale forte e chiaro" ai detenuti,se la prendono con singolicarcerati picchiandoli, privandoli del cibo e lasciandoli nudialle intemperie. Nessuna giustificazione a queste vessazioni-dicono i supremi giudici nella sentenza 30780 su una vicendaavvenuta nel carcere di Asti- per le quali, anzi,si devonoformulare accuse a prescrizione lunga: maltrattamenti insiemealle lesioni.