Europa
Giovedì 03 Giugno 2021
Nuove norme Ue per gli aiuti di Stato alle Regioni, per l’Italia la copertura sale al 42%
Le disposizioni tengono per la prima volta conto del Green Deal e della digitalizzazione portando flessibilità e semplificazione. Le italiane a beneficiarne passano da 5 a 7 con l’ingresso di Molise e Sardegna.
La Commissione europea ha messo a punto le nuove linee guida in materia di aiuti di Stato a finalità regionale che indicano le condizioni in base alle quali gli Stati membri possono concedere aiuti alle imprese e sostenere così lo sviluppo economico delle aree più svantaggiate. Le nuove disposizioni entreranno in vigore dal primo gennaio 2022 e lo resteranno fino al 2027. E per la prima volta terranno conto del Green deal europeo e la digitalizzazione.
Diverse le novità introdotte. Innanzitutto, applicando le nuove linee guida la quota della popolazione Ue che potrà beneficiare degli aiuti sale dal 47 al 48%. Aumenta poi l’entità degli aiuti che potranno essere erogati alle piccole e medie imprese, alle regioni ultraperiferiche, alle zone di confine, alle aree svantaggiate nella transizione energetica e a quelle che si stanno spopolando. In generale, viene semplificata la struttura degli aiuti.
Per l’Italia le regioni interessate al nuovo meccanismo passano da cinque a sette. Sardegna e Molise, a causa dell’andamento del Pil pro-capite dei loro abitanti, si vanno infatti ad aggiungere per i prossimi anni a Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Saranno così quattro su dieci gli italiani che potranno beneficiare degli aiuti pubblici in base alle nuove norme Ue, con la copertura che sale dal 34 al 42%.
Il nostro Paese resta comunque sotto la media europea poiché saranno sempre gli Stati membri più poveri quelli che potranno erogare più aiuti. A poter erogare maggiormente aiuti di Stato a finalità regionale, sempre in termini di popolazione interessata, saranno dunque la Bulgaria, l’Estonia, la Lituania, la Lituania, la Croazia e l’Irlanda del Nord, dove la copertura si attesta al 100% dei rispettivi territori e quindi alla totalità della popolazione.
All’estremo opposto si trovano la Danimarca e il Lussemburgo, dove soltanto il 7,5% delle persone potrà essere in qualche modo assistito dagli aiuti di Stato. Sempre in fondo alla lista, i Paesi Bassi (9%), Germania (18%) e Svezia (22%).
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