Previsioni Ue, protezionismo rischio più grande per eurozona

BRUXELLES - "Il più grande rischio" per le previsioni "rosee" per l'eurozona "è il protezionismo, che non deve diventare la nuova norma". Così il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici. "Un'escalation del protezionismo commerciale presenta senza ambiguità rischi negativi per le previsioni economiche globali" e "per la sua apertura, l'eurozona sarebbe particolarmente vulnerabile", avvertono le nuove previsioni economiche Ue, secondo cui rischi arrivano dagli Usa anche su stimolo e aumento dei tassi. 

 

"La crescita resta forte nel 2018 e si allenterà solo leggermente nel 2019, con una crescita rispettivamente del 2,3% e del 2%", riportano le previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, dopo il picco record del 2,4% di pil nel 2017, il più alto da dieci anni. Dopo un raffreddamento a inizio 2018, "il ritmo della crescita si prevede resti robusto sullo sfondo di consumi sostenuti e forti esportazioni e investimenti", mentre nel 2019 "colli di bottiglia diventano più evidenti in alcuni Paesi e settori".

 

Per la prima volta nella storia tutti i Paesi Ue rispettano il tetto del 3% del deficit. "Il 2018 si prevede che sia il primo anno dall'inizio dell'Unione economica e monetaria in cui tutti i governi gestiscono deficit di bilancio inferiori al 3% del pil, come indicato dai Trattati", si legge nelle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue. Quest'anno la Spagna scenderà al 2,6% dal 3,1% del 2017, il Portogallo dal 3% allo 0,9%, la Francia dal 2,6% al 2,3%, la Grecia avrà un surplus dello 0,4% dopo lo 0,8%.

 

"La disoccupazione continua a diminuire ed è ora attorno ai livelli pre-crisi", in calo nel 2018 all'8,4% dal 9,1% del 2017 per raggiungere il 7,9% nel 2019. Anche l'occupazione è record, con "il numero di occupati nell'eurozona al picco più alto dall'introduzione dell'euro" ma, avvertono le previsioni economiche della Commissione Ue, "restano alcune sacche sui mercati del lavoro". In alcuni Paesi, infatti, "la disoccupazione è ancora alta, in altri i posti lavoro stanno già diventando più difficili da riempire".

 

L'inflazione nell'eurozona resterà invariata nel 2018 a 1,5% come nel 2017, mentre dovrebbe leggermente salire all'1,6% nel 2019, emerge dalle previsioni economiche di primavera della Commissione Ue, secondo cui "la pressione dei prezzi" è anche dovuta come "risultato di mercati del lavoro più in difficoltà e una crescita più rapida dei salari in molti stati membri". Un leggero aumento dell'inflazione, dopo il rallentamento della prima parte dell'anno, verrà anche dai prezzi del petrolio recentemente aumentati.





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